Nuove tecnologie e regolazione: il «caso Uber»

di Mario Midiri
Abstract

L’innovazione tecnologica determina nel tempo l’obsolescenza del diritto positivo. Nessuno indicherebbe, oggi, come servizio pubblico la fabbrica del ghiaccio, eppure la voce era presente nel testo unico del 1925. È dunque naturale un processo di ammodernamento, in cui i giudici hanno un ruolo significativo. Investite delle controversie sul servizio di trasporto mediante piattaforma, offerto da Uber, le corti europee e quelle americane hanno assunto posizioni diverse: preoccupate, le prime, di garantire i poteri di regolazione pubblica, mentre le seconde ritengono ragionevole un regime regolatorio più leggero sulle transportation network companies. In Italia, è emersa l’inadeguatezza della normativa del 1992, ed anche la Corte costituzionale ha auspicato l’adozione di una riforma che faccia tesoro del simultaneo processo di sperimentazione che si sta svolgendo in numerosi ordinamenti.