Fascicolo n. 2 - 2016 aprile / giugno

Simposi


Le origini antiche e i problemi attuali del diritto amministrativo inglese: da late comer a modello?

Giulio Napolitano, Barbara Marchetti e Lorenzo Casini commentano il libro «UK, EU and Global Administrative Law. Foundations and Challenges» di Paul Craig. Gli autori esaminano gli aspetti più rilevanti tra quelli messi in luce da questo importante volume, con particolare riferimento alle origini del diritto amministrativo inglese, l’evoluzione del diritto amministrativo europeo, l’emersione del diritto amministrativo globale.

Genesi e questioni aperte del diritto amministrativo dell’Unione europea

Giulio Napolitano, Barbara Marchetti e Lorenzo Casini commentano il libro «UK, EU and Global Administrative Law. Foundations and Challenges» di Paul Craig. Gli autori esaminano gli aspetti più rilevanti tra quelli messi in luce da questo importante volume, con particolare riferimento alle origini del diritto amministrativo inglese, l’evoluzione del diritto amministrativo europeo, l’emersione del diritto amministrativo globale.

«I Cannot Command Winds and Weather»: uno sguardo inglese sul diritto amministrativo globale

Giulio Napolitano, Barbara Marchetti e Lorenzo Casini commentano il libro «UK, EU and Global Administrative Law. Foundations and Challenges» di Paul Craig. Gli autori esaminano gli aspetti più rilevanti tra quelli messi in luce da questo importante volume, con particolare riferimento alle origini del diritto amministrativo inglese, l’evoluzione del diritto amministrativo europeo, l’emersione del diritto amministrativo globale.

Articoli


Stato in trasformazione

Le tre principali caratteristiche dello Stato nazionale (confini, cittadinanza, sovranità) stanno subendo mutamenti. In particolare, territorio e confini si indeboliscono; le comunità nazionali sono sempre più composte da non-cittadini; la sovranità statale è condivisa, in quanto i poteri statali vengono ridefiniti, divisi, riallocati, con una condivisione di responsabilità. Tali sviluppi comportano una ridefinizione dello Stato e producono numerose contraddizioni, rendendo evidente la storicità del fenomeno statale, non solo nella sua essenza fenomenica, ma anche in quella concettuale.

A proposito di codificazione e modernizzazione del diritto amministrativo

Lo studio analizza l’attuale processo di modernizzazione del diritto amministrativo e si domanda se e fino a che punto la mancanza di una codificazione abbia condizionato il suo sviluppo. Nella prima parte del saggio la codificazione viene valorizzata come strumento di razionalità giuridica e garanzia dei diritti individuali e si cercano di evidenziare le possibili ragioni della specialità del diritto amministrativo che, a differenza degli altri rami del diritto, non ha mai conosciuto un fenomeno di codificazione; la seconda parte è dedicata alla falsa partenza data dall’Allegato E della l. n. 2248/1865, che si proponeva come la legge fondamentale di un ordinamento amministrativo improntato al principio dello Stato di diritto, ma che è rimasta priva del supporto essenziale della giurisprudenza e della dottrina nella sua fase di attuazione; successivamente saranno messe in luce le deformazioni subite nel corso del tempo dalla l. n. 241/1990, testo strategico, inteso a far penetrare, attraverso l’uso giurisprudenziale dei principi dalla medesima adottati, anche il punto di vista dei cittadini nella disciplina dell’azione amministrativa; infine la riflessione si concluderà prendendo in considerazione l’attuale processo riformatorio che utilizza la tecnica normativa della codificazione a diritto costante, senza trascurare l’ambiguo contesto in cui tale processo si colloca.

Modelli di coordinamento della vigilanza bancaria

Con l’avvio del «Single Supervisory Mechanism» sono stati trasferiti alla Banca centrale europea i poteri di vigilanza prudenziale sui principali enti creditizi operanti negli Stati dell’eurozona. Ma al tramonto del monopolio nazionale della vigilanza non è seguita la fine dell’ambito di intervento delle autorità nazionali, ma semplicemente quest’ultimo ha mutato forma. Il coordinamento con le banche centrali domestiche è divenuto un’esigenza imprescindibile. L’articolo esamina le morfologie di coordinamento, suddividendole in quattro modalità, e le compara con quelle proprie del «Single Resolution Mechanism». In generale, tanti controllori possono produrre un sistema fragile, di cui gli operatori possono beneficiare sfruttando a proprio vantaggio conflitti di regolazione. Nella vigilanza bancaria la ricerca dimostra che sussiste un’impossibilità funzionale per un’amministrazione sovranazionale di esercitare questa funzione in via esclusiva, non solo in via di fatto, ma anche considerate le caratteristiche genetiche del diritto amministrativo europeo. La BCE, operando secondo un «single authority model» temperato da stabili meccanismi di coordinamento, si fa garante di uno strumento che permette di contemperare il decentramento delle competenze a livello nazionale con l’esigenza di unitarietà della regolazione europea.

La valorizzazione integrata dei beni culturali

Le attività di valorizzazione dei beni culturali presentano una fisiologica compatibilità con gli schemi di azione plurisoggettiva e consensuale. Il Codice dei beni culturali e del paesaggio prevede una specifica normativa in materia di accordi, ponendo l’interazione tra soggetti pubblici e tra soggetti pubblici e soggetti privati al centro del sistema stesso di valorizzazione. Tale normativa risulta, tuttavia, parzialmente inattuata o male interpretata. Le ragioni sono da ricercare, probabilmente, in un originario equivoco, che ha fatto confondere l’obbligo dello Stato di tutelare e valorizzare i beni culturali ai fini della realizzazione dei principi contenuti nell’art. 9 della Costituzione con la riserva esclusiva a favore dei soggetti pubblici dell’esercizio di tali funzioni. Lo scritto, partendo dal dato legislativo, analizza le possibili estrinsecazioni del principio consensuale in materia di valorizzazione del patrimonio culturale e alcune tra le sue più rilevanti esperienze attuative, tentando di operarne una ricostruzione sistematica.

Note


The Ongoing Constitutional and Administrative Reforms in Italy

Il testo esamina le principali riforme costituzionali e amministrative in corso in Italia: la riforma costituzionale, approvata dal Parlamento nel gennaio 2016, che sarà sottoposta a referendum popolare; la legge per l’elezione della Camera dei deputati, approvata pochi mesi prima; e la riforma amministrativa, in fase di attuazione. La legge di revisione costituzionale interviene principalmente su due titoli della seconda parte della Costituzione: quello relativo al Parlamento e quello relativo alle autonomie territoriali. Dal primo punto di vista, essa prevede il superamento del bicameralismo perfetto e modifica la composizione e le funzioni del Senato; dal secondo punto di vista, essa corregge la distribuzione della potestà legislativa tra Stato e regioni, attribuendo uno spazio maggiore alla legge statale. La legge elettorale ha introdotto un sistema maggioritario, che tiene conto delle censure che hanno indotto la Corte costituzionale a dichiarare l’illegittimità della legge del 2005. La legge prevede un premio di maggioranza per il partito di maggioranza che ottenga almeno il quaranta per cento dei voti al primo turno o che vinca il ballottaggio. La riforma amministrativa è incentrata sulla legge delega approvata nel 2015, che contiene numerose deleghe legislative, relative tra l’altro all’amministrazione digitale, alla semplificazione e riduzione degli oneri amministrativi, alla certezza nei rapporti tra amministrazioni e privati, all’unità del sistema amministrativo, alla flessibilità nell’organizzazione amministrativa e nella gestione delle risorse umane, al riordino normativo.

Discrezionalità e accountability delle agenzie statunitensi

Nei casi «Michigan et al. v. Environmental Protection Agency (Epa)» e «Perez Secretary of Labor v. Mortgage Bankers Association (Mba)», la Corte Suprema americana ha affrontato due importanti questioni specifiche. La prima, relativa al peso da attribuire all’analisi costi-benefici, quale strumento per giungere a una regolazione che sia «appropriate and necessary». La seconda, riguardante i limiti al ricorso alla procedura del «notice-and-comment » nell’adozione di «interpretative rules» da parte delle agenzie amministrative. Comuni, tuttavia, sono i problemi sistemici che si sono posti all’attenzione della Corte, la quale, sebbene indirettamente, è ritornata a occuparsi di aspetti fondamentali del diritto amministrativo statunitense: tra tutti, l’interpretazione del «delegation model» e della «judicial deference», l’individuazione dei caratteri della ragionevolezza delle decisioni amministrative e dell’«accountability» delle agenzie. Nel contributo si ricostruiscono i profili critici di ciascuna decisione e si evidenzia la logica comune di queste, in particolare quanto all’interpretazione della c.d. «Chevron doctrine» e all’estensione della «deference » da accordare alle agenzie.

Rassegne


Assistenza sanitaria transfrontaliera in Italia e rimborso delle spese sostenute

Fino al 2011, il diritto alla cura transfrontaliera era disciplinato dal regolamento CE n. 883/2004: esso, però, comportava problemi sul piano applicativo e su quello interpretativo. Per tali motivi, il legislatore europeo ha adottato la direttiva 24/2011/UE, da cui poi ha preso le mosse il decreto legislativo italiano di attuazione del 4 marzo 2014, n. 38. Le norme del decreto sembrano garantire il diritto alla salute, perché stabiliscono che non esiste l’obbligo di ottenere una autorizzazione da parte dell’amministrazione, prima di poter espatriare al fine di ottenere le cure all’estero. Esse, però, al contempo, svantaggiano i meno abbienti, perché approntano un sistema di assistenza indiretta e precisano che gli amministrati possono ottenere il rimborso delle spese sostenute solo nei limiti dei costi che la prestazione avrebbe avuto se fosse stata eseguita nel territorio di provenienza. Inoltre, quando introducono la eccezionale necessità di una previa autorizzazione, attribuiscono alla pubblica amministrazione un potere fortemente discrezionale. Infine, non chiariscono alcuni aspetti relativi ai procedimenti amministrativi da attivare per ottenere il rimborso e non regolano in modo adeguato i rapporti con il regolamento CE n. 883/2004. Esiste davvero un diritto alle cure oltre lo Stato?

Esperienze Straniere


Le trasformazioni del diritto amministrativo inglese: i «nuovi» Administrative Tribunals

In controtendenza con la tradizionale avversione per la creazione di uno Stato a «droit administratif», il Regno Unito ha iniziato a concretizzare l’idea di un sistema integrato di giustizia amministrativa. Con una legge di riforma, nel 2007, ha preso vita la nuova configurazione degli «administrative tribunals». I loro caratteri sono specificati, i loro poteri ampliati, ma ne rimane sfocata la natura perché emergono come soggetti ibridi, al confine tra giurisdizione ed amministrazione. Le trasformazioni dei «tribunals» sembrano, in ogni caso, destinate ad incidere sui caratteri complessivi del sistema di giustizia inglese, soprattutto sul ruolo delle «courts of common law» e sulla disciplina del «judicial review». L’esperienza delle nuove autorità, quale esempio di commistione tra nature giuridiche differenti, non risulta, tuttavia, isolata nel sistema anglosassone. Ne consegue l’esistenza di possibili spazi per eventuali ulteriori sviluppi in materia, date anche interazioni tra l’ordinamento inglese, gli altri ordinamenti nazionali di «civil law» e quello europeo. In particolare, all’incertezza sostanziale, emersa a seguito dell’introduzione del «Tribunal Court and Enforcement Act», ha risposto la «Supreme Court» con alcune recenti pronunce, attraverso cui ha ritagliato il nuovo ruolo dell’«Upper Tribunal» e ne ha definito il rapporto con le altre «superior courts of record».

Rivista bibliografica


Stefano Mannoni, Millenarismo 2.0. Il diritto al cospetto della nuova era digitale, Napoli, Editoriale Scientifica, 2016, 97 p., ISBN: 9788863428544 (Mario Libertini);
Paolo Prodi, Il tramonto della rivoluzione, Bologna, il Mulino, 2015, 119 p., ISBN: 9788815257277 (Giorgio Mocavini);
Giulia Simone, Fascismo in cattedra. La Facoltà di Scienze Politiche di Padova dalle origini alla Liberazione (1924-1945), Padova, Padova University Press, 2015, 180 p., ISBN: 9788869380280 (Antonio Cassatella);
Giuseppe Allegri e Giuseppe Bronzini, Sogno europeo o incubo? Come l’Europa potrà tornare a essere democratica, solidale e capace di difendersi dai mercati finanziari, Roma, Fazi Editore, 2014, 9-175 p., ISBN: 9788876255304 (Giuseppe Sciascia);
Kévine Kindji Gaspard, Market Access Issues in International Food Trade. Shrimp Exports from Benin to the EU, Cambridge – Antwerp – Portland, Intersentia, 2015, 385 p., ISBN: 9781780683287 (Dario Bevilacqua);
Alberto Alemanno e Anne-Lise Sibony (a cura di), Nudge and the Law. A European Perspective, Oxford and Portland, Hart Publishing, 2015, 400 p., ISBN: 978-1849467322 (Giulio Napolitano);
Christine Kaddous, (a cura di), The European Union in International Organizations and Global Governance. Recent Developments, Oxford and Portland, Hart Publishing, 2015, 279 p., ISBN: 9781849467001 (Giulio Vesperini);
Fabrizio Fracchia, Environmental Law. Principles, Definitions and Protection Models, Napoli, Editoriale Scientifica, 2015, XI-144 p., ISBN: 9788863427745 (Flavio ValerioVirzì);
Harry G. Frankfurt, Sulla disuguaglianza. Perché l’uguaglianza economica non è un ideale da perseguire, Milano, Guanda, 2015, 11-103 p., ISBN: 9788823513815 (Giuseppe Sciascia);
Edoardo Chiti e Giulio Vesperini, (a cura di), The Administrative Architecture of Financial Integration. Institutional Design, Legal Issues, Perspective, Bologna, il Mulino, 2016, 295 p., ISBN: 978.8815/326690 (Marcello Clarich)
Note bibliografiche a cura di Bruno Carotti, Lorenzo Casini, Martina Conticelli, Luca De Lucia, Rita Perez

Notizie


Le riforme amministrative come antidoto per la corruzione: gli esiti di una indagine su fiducia e integrità delle istituzioni nell’Unione europea (Fabrizio Di Mascio)
Un convegno su corruzione e controlli (Gabriele Torelli)
La riforma del bilancio dello Stato (Hilde Caroli Casavola)
«Ereditare il futuro»: fare di un ossimoro una realtà? (Cinzia Carmosino)