L’incerta durata dei procedimenti. Un’analisi empirica dei ritardi amministrativi

di Silvia De Nitto
Abstract

L’Unresponsive Administration rappresenta una delle patologie più difficilmente estirpabili nel sistema italiano. Tra le varie ricostruzioni del problema, si riscontra una certa preferenza a esaminare la tematica dall’angolo visuale degli strumenti di reazione all’inerzia dell’amministrazione; questo è apparso, però, in più circostanze, forse poco risolutivo. Sembra, pertanto, utile valutare la differente prospettiva che guardi direttamente al termine e non ai rimedi messi in campo per onorarlo: non è da escludere che il mancato rispetto dei termini derivi da una loro intrinseca inadeguatezza in rapporto alle caratteristiche oggettive del procedimento. Per verificare ciò occorre, però, avere dati empirici certi relativamente alle ipotesi di tardività nell’adozione dei provvedimenti, così da valutare le specificità, la complessità, la natura e gli effetti che caratterizzano i vari provvedimenti adottati in ritardo. Si sono dunque scelti tre livelli di analisi: il primo riguarda l’adozione da parte delle amministrazioni del regolamento per individuare il congruo termine di svolgimento dei relativi procedimenti; il secondo i procedimenti dal punto di vista temporale, sulla base di alcuni specifici parametri (come, ad esempio, l’effetto ampliativo o restrittivo della sfera giuridica del destinatario o il settore di riferimento); il terzo i profili risarcitori. I dati, seppur parziali, offrono uno spaccato delle più ricorrenti ipotesi di ritardi amministrativi.