Le operazioni di search and rescue: problemi e lacune del diritto internazionale

di I. Papanicolopulu
Abstract

L’obbligo di salvare la vita umana in mare costituisce principio fondamentale del diritto internazionale, codificato in numerosi trattati. Esso include sia l’obbligo di prestare soccorso, gravante sugli stati di bandiera e i comandanti di navi, sia l’obbligo di allestire sistemi di ricerca e soccorso (search and rescue) (SAR), gravante sugli stati costieri. Gli obblighi di search and rescue includono la creazione di regioni SAR (c.d. «zone SAR»). Queste regioni, lungi dall’attribuire qualsivoglia tipo di diritti allo Stato che le crea, generano solo obblighi umanitari. È quindi contrario alle norme internazionali qualsiasi tentativo degli Stati di rivendicare diritti di escludere determinati soccorritori o di imporre loro comportamenti che vadano contro norme internazionali, in primo luogo il principio di non-refoulement. La normativa internazionale presenta alcune lacune, la più importante delle quali è l’assenza di norme precise sull’identificazione del «luogo sicuro» dove devono essere fatte sbarcare le persone soccorse. Lungi dal sfruttare questa lacuna, gli stati dovrebbero riaffermare la natura universale dell’obbligo di salvare la vita umana in mare.