Le concessioni balneari turistiche tra ordinamento degli Stati e diritto dell’Unione. Italia e Spagna: cammini diversi, soluzioni simili?

di Giuliano Vosa
Abstract

Il lavoro affronta una comparazione Italia-Spagna con riguardo alle concessioni balneari turistiche nei rapporti fra ordinamento interno e diritto dell’Unione. A tal fine, considera l’ordinamento interno quale sistema autopoietico, à la Luhmann; ne esamina quindi le reazioni per ciascun formante dinanzi alle irritazioni causate dal diritto dell’Unione. L’analisi dimostra che gli ordinamenti dei due Stati presentano più differenze che analogie. In Italia, la giurisprudenza ha assecondato tali irritazioni mercé un’interpretazione conforme del diritto di insistenza — di cui avvia l’eterogenesi dei fini — mentre il legislatore vi si è opposto senza mai cimentarsi nella disciplina dell’intera materia, cui pure lo chiama esplicitamente la Corte costituzionale. Di contro, in Spagna, la proroga ex lege delle concessioni deriva dall’esigenza di risolvere l’antico conflitto fra privati e amministrazione per l’esercizio di diritti dominicali su tratti litoranei, che conosce una svolta con la Costituzione del 1978 e s’incanala, pur non senza difficoltà, lungo percorsi presidiati da una legalità che è insieme costituzionale ed europea. Piuttosto, la Spagna è un riferimento de jure condendo, dal momento che i problemi con cui entrambi gli ordinamenti si confrontano sono di fatto accomunabili.