Il regime del demanio marittimo in concessione per finalità turistico-ricreative

di Martina Conticelli
Abstract

Le concessioni a carattere turistico e ricreativo hanno ad oggetto porzioni di
demanio marittimo che sono sfruttate per la gestione di stabilimenti balneari. A dispetto della scarsità del bene demaniale, le attività sono ordinariamente ricondotte nell’ambito della disciplina sovranazionale in materia di servizi. I meccanismi selettivi trasparenti e non discriminatori affermati in altri settori non sono stati di fatto, applicati per le concessioni marittime, sebbene peraltro fossero previsti in linea teorica dalla normativa speciale. Per circoscrivere la stessa portata dell’applicazione della disciplina, si è fatto leva, dapprima, sul criterio di preferenza del concessionario uscente, e a seguito della sua abrogazione, al rinnovo automatico, ovvero alla proroga dei rapporti in essere. La «chiusura» del questo mercato ha richiamato l’attenzione della Commissione europea e della Corte di giustizia. Ma la resistenza al cambiamento, in questo settore, ha trovato ampia sponda nel legislatore nazionale, che ha solo timidamente avviato iniziative di ridefinizione del quadro normativo, risultate inefficaci oppure incompiute. Frattanto, la particolare distribuzione delle materie e delle funzioni, legislative e amministrative, ha lasciato spazio alle reazioni regionali e locali, che hanno dato letture anche profondamente divergenti, frutto della difficoltà di conciliare gli interessi connessi al territorio, con le aspettative legittime sia dei concessionari attuali sia dei potenziali concorrenti.