Il Presidente del Consiglio dei ministri: un organo «indefinito» nello Stato democratico italiano tra gli anni Cinquanta e Ottanta del Novecento

di Leonida Tedoldi
Abstract

Questo saggio si concentra su un unico problema dai numerosi risvolti: quali sono le ragioni storiche e politico-istituzionali della mancata riforma del ruolo del Presidente del Consiglio che hanno permesso che quest’organo rimanesse senza solide attribuzioni costituzionali all’interno di una forma di governo debole per eccellenza? Tale «anomalia» rende unico per molti versi il modello italiano rispetto a quelli europei. Questa «fragilità» del Capo dell’esecutivo ha permesso al Presidente del Consiglio di turno un’interpretazione dinamica e pragmatica, altamente politico-strategica, del proprio ruolo, tanto da approdare oggi ad una ostentata forma di leadership, tutta politica, limitata solo dal Presidente della Repubblica.