Il divieto di gold plating e il problema della sua giustiziabilità in Italia

di Giulio Rivellini
Abstract

Tra le «regole sulla qualità delle regole» viene comunemente fatto rientrare anche il divieto di gold plating, vale a dire il divieto di superare — in sede di recepimento — i livelli minimi di regolazione previsti dalla normativa europea. Il saggio analizza l’esatta portata di questa fattispecie, indagandone il concreto funzionamento e la genesi storica, a partire dal Regno Unito fino ad arrivare in Italia. L’obiettivo del lavoro è studiare il grado di effettività di tale divieto nell’ordinamento italiano, prendendo in considerazione lo specifico profilo della sua giustiziabilità. Tale problema viene affrontato da una duplice prospettiva: da una parte, osservando il grado di precisione della fattispecie legale così come concepita dal legislatore; dall’altra, analizzando la propensione dei giudici a sanzionare il superamento dei livelli minimi di regolazione previsti dal diritto europeo. Lo studio si concentra sul ruolo della Corte di giustizia dell’Unione europea, dei giudici comuni nazionali e della Corte costituzionale.