Il contributo prende in esame le linee evolutive dei controlli sulla finanza pubblica tra i diversi livelli territoriali di governo, muovendo dalla riforma del Titolo V Cost. del 2001, che ha previsto la soppressione dei controlli eteronomi di legittimità nella prospettiva dell’incremento dell’autonomia politica degli enti sub-statali. Tale riforma è stata conseguentemente bilanciata dal rafforzamento dei controlli sulla finanza territoriale affidati alla Corte dei conti lungo la duplice direttrice dei controlli sulla gestione economico-finanziaria e dei controlli di legittimità-regolarità dei conti, rivolti a prevenire squilibri di bilancio. Il contributo si sofferma, in particolare, sull’analisi dei controlli di legittimità-regolarità dei conti, culminati nel decreto-legge n. 174 del 2012, dimostrando come, anche alla luce della giurisprudenza costituzionale, essi discendano dalla costituzionalizzazione del precetto dell’equilibrio di bilancio e del principio della sostenibilità delle finanze pubbliche. Vengono esaminati presupposti, procedimenti e risultati, mettendo in rilievo aspetti positivi ed elementi critici del sistema dei controlli sulla finanza territoriale. Nelle conclusioni l’analisi si sofferma sugli effetti che potrebbe avere l’ampiamento della legittimazione della Corte dei conti a sollevare questioni di legittimità costituzionale ai fini dell’effettivo controllo della finanza territoriale.
I controlli sulla finanza pubblica tra i diversi livelli territoriali di governo
di Guido Rivosecchi
Abstract