Gabriele Pescatore e la Cassa per il Mezzogiorno

di Guido Melis
Abstract

Gabriele Pescatore (Avellino, 1916 – Roma, 2016) è stato un importante dirigente pubblico italiano della seconda parte del ventesimo secolo. Magistrato, allievo a Napoli di Antonio Scialoja, partecipò giovanissimo alla redazione del nuovo Codice di navigazione. Iniziava frattanto la sua lunga e ininterrotta carriera al Consiglio di Stato, del quale sarebbe stato il presidente dal 1981 al 1986. Nel 1954 fu nominato presidente della Cassa per il Mezzogiorno, carica che mantenne sino al 1976. Ebbe un ruolo cruciale sia nel rapporto con la World Bank, dalla quale anche grazie alla sua amicizia con il banchiere R.E. Black ottenne cospicui finanziamenti, sia nella mediazione tra la classe dirigente meridionale e quella nazionale («grande elimosiniere», fu polemicamente chiamato per l’attenzione che pose nella cura degli interessi locali). Guidò la Cassa nel difficile passaggio da ente di promozione delle opere pubbliche e dello sviluppo agricolo nel Sud a quello (1957) di istituto impegnato nell’investimento industriale. Dal 1986 al 1996 fu giudice costituzionale. Autore di opere giuridiche (specie nel diritto della navigazione) e di saggi sull’esperienza meridionalista, la sua fu però specialmente opera di amministratore e di mediatore politico.