Sebbene il fattore tempo abbia acquisito crescente rilevanza nell’ordinamento amministrativo, la violazione del termine di conclusione del procedimento continua, in assenza di una specifica previsione normativa, ad essere qualificata dalla dottrina e dalla giurisprudenza prevalenti come una mera irregolarità. Diversa si presenta la questione nei procedimenti sanzionatori delle autorità indipendenti, in ragione del carattere afflittivo dei provvedimenti e dell’innalzamento delle garanzie difensive in tali procedimenti, in applicazione della giurisprudenza eurounitaria sulle sanzioni sostanzialmente penali. Le oscillazioni giurisprudenziali in merito alla natura ordinatoria o perentoria dei termini in tale settore riflettono, d’altra parte, la difficoltà di bilanciare, da un lato, la tutela dei diritti dei soggetti sanzionati e la prevedibilità dei tempi dell’azione punitiva, dall’altro, l’efficacia dell’attività di repressione degli illeciti e la protezione dell’interesse pubblico perseguito dall’autorità e pregiudicato dall’infrazione. Dopo aver ricostruito il quadro normativo e gli opposti orientamenti giurisprudenziali in materia, il saggio analizza gli elementi di specialità propri dei procedimenti sanzionatori delle autorità di vigilanza e si interroga sul corretto inquadramento della violazione del termine nel contesto del sistema di diritto amministrativo e sul regime del provvedimento tardivo.
Termine di conclusione del procedimento e potere sanzionatorio delle autorità indipendenti
di Francesca Pileggi