Voucher Imprese: l’estensione ai liberi professionisti testimonia l’attenzione del governo al sostegno alla domanda di connettività a Banda Ultralarga.

Nell’ambito dell’attuazione Piano Strategico del Governo per la Banda Ultralarga (BUL) riveste particolare rilevanza il “Piano Voucher”.

Nato come misura di sostegno alla domanda di connettività a banda Ultralarga, dopo una prima fase realizzata come misura di aiuto sociale per le famiglie meno abbienti, nel mese di dicembre 2021, a seguito di una decisione della Commissione europea di approvazione del regime d’aiuto, è stata avviata nuova fase del piano rivolto alle imprese alle imprese.

Con lo scopo di incentivare la domanda di connettività sul tessuto produttivo del Paese mediante un Decreto Ministeriale del Ministero dello Sviluppo Economico del 27 aprile 2022 è stata, infatti, prevista l’estensione della platea di beneficiari ai liberi professionisti.

 

Il Piano Strategico Nazionale Banda Ultralarga (BUL) approvato dal Governo nel marzo del 2015 e poi aggiornato nel mese di maggio 2021 mediante la nuova  Strategia Italiana per la Banda Ultralarga  “Verso la Gigabit Society”, si articola in due tipologie d’interventi: uno di natura infrastrutturale ed uno di sostegno e stimolo alla domanda.

 Tra la tipologia d’interventi che riguardano il sostegno alla domanda di connettività con lo scopo di garantire la fruizione dei servizi di connessione ad Internet in Banda Ultralarga (BUL) assume particolare importanza il “Piano Voucher” che si sta articolando in più fasi distinte per la tipologia dei beneficiari.

La prima misura d’aiuto risale ad agosto 2020, c.d. “Voucher famiglie fase1” ne ha parlato Camilla Ramotti su questo Osservatorio qui.

La misura concepita, nel pieno dell’emergenza pandemica Covid 19, come misura dì aiuto sociale per le famiglie meno abbienti (con ISEE fino ad un massimo di 20.000€). Al momento ha preso il via anche una seconda fase dei voucher destinati alle famiglie residenti sul territorio nazionale, prive di servizi di connettività o con servizi di connettività o al di sotto dei 30 Mbps  il 31 maggio e si è  conclusa la fase della consultazione pubblica ai sensi del paragrafo 64 e 78, lettera b) degli Orientamenti dell’Unione europea per l’applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato in relazione allo sviluppo rapido di reti a banda larga.

Senza dubbio lo sviluppo delle infrastrutture di reti a Banda Ultralarga (BUL) rappresenta un volano per la crescita del paese ed i risultati si vedono nel medio lungo periodo e ci potranno lasciare un paese più tecnologico magari capace di colmare il gap di digitalizzazione che abbiamo rispetto ad altri paesi dell’Unione Europea, allo stesso tempo mediante gli strumenti di  sostegno alla domanda rivolti alle imprese ed ai professionisti si punta ad incentivare la connettività ad oggi per tutto il tessuto produttivo nazionale.

In questa direzione non si può non plaudire al Governo per l’importante sforzo fatto per sostenere questa strategia politica nella quale ha investito importanti risorse economiche.

Nel mese di dicembre 2021 a seguito di una decisione della Commissione europea che ha approvato la misura d’ incentivo, è stata avviata con l’approvazione del Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 23 dicembre 2021 una nuova fase del piano Voucher rivolta alle micro piccole e medie (PMI) imprese presenti su tutto il territorio nazionale: le risorse sono ripartite su base regionale, in base a quanto previsto dalla normativa nazionale.

Per tale misura il governo ha investito 608.238.104,00€ mediante il Fondo di Sviluppo e Coesione FSC programmazione 2014-2020 ai sensi delle delibere CIPE n. 65/2015, 71/2017 e 61/2018.

Il piano avrà durata fino a esaurimento delle risorse stanziate e, comunque, non oltre il 15 dicembre 2022. La durata potrà essere prorogata per un ulteriore anno, previa disponibilità di risorse e a seguito di valutazione da parte della Commissione europea.

L’importo del voucher che ogni PMI potrà richiedere varierà dai 300€ ai 2.500€, sono previste diverse tipologie di voucher, a seconda di parametri prestazionali.

L’attivazione dei voucher potrà essere richiesta dalle imprese tramite i tradizionali canali di vendita direttamente agli operatori che per partecipare alla misura dovranno preventivamente registrarsi sul portale dedicato.

Si stima che il numero delle imprese che beneficerà dell’intervento di sostegno della domanda di connettività a Banda Ultralarga oscillerà tra 850.000 e 1.400.000.

 A seguito del Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 27 aprile 2022, che ha modificato quello menzionato in precedenza del 23 dicembre 2021, si è provveduto ad una estensione della platea di beneficiari comprendendo persone fisiche titolari di partita IVA che esercitano, in proprio o in forma associata, una professione intellettuale ai sensi dell’art. 2229 del codice civile, ovvero una delle professioni non organizzate di cui alla Legge 14 gennaio 2013, n. 4.

Come accade di consueto quando si tratta di misure di aiuto, conseguentemente all’avvio del Voucher Imprese a sostegno alla domanda di connettività delle micro, piccole e medie imprese, sono state avviate le opportune iniziative di monitoraggio della misura e si è rilevata una forte richiesta di poter essere inseriti tra i beneficiari del provvedimento da parte dei liberi professionisti, in particolare modo gli studi professionali associati.

Seguendo quanto disposto dalla Raccomandazione 2003/361/CE della Commissione europea, pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea Legge 124 del 20 maggio 2003, i cui le micro piccole e medie imprese (PMI), sono definite come tali: “ogni entità, a prescindere dalla forma giuridica, che eserciti un’attività economica”, il Ministero dello Sviluppo Economico ha coerentemente allargato la platea dei soggetti che possono percepire l’aiuto messo a disposizione dalla misura di sostegno.

In considerazione di quanto disposto della nuova Strategia Italiana per la Banda Ultralarga   «Verso  la Gigabit  Society»,  approvata  il  25  maggio   2021   dal   Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale (CITD), ne ha parlato Sveva Del Gatto su questo Osservatorio qui, bisogna riconoscere l’importanza della decisione con la quale il Ministero dello Sviluppo Economico  ha espresso ancora di più la voglia di investire sulla  digitalizzazione del Paese riconoscendo ai liberi professionisti un valore fondamentale nell’ambito tessuto produttivo del paese.

La pandemia Covid 19 ci ha lasciato in dote la convinzione che tutto si può fermare tranne il comparto della salute e la filiera logistica, ma per esercitare alcuni diritti fondamentali quali il diritto al lavoro ed il diritto allo studio si necessità una connessione con una velocità adeguata alle esigenze.

Ci resta l’auspicio che anche mediante le opportunità lasciate in dote dal PNRR e dalle programmazioni comunitaria e nazionale 2020-2027, anche nella prossima legislatura si manifesterà con atti concreti da parte del futuro Parlamento la voglia di investire sul tema del digitale e dell’innovazione

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