Focus Ucraina – Clearview A.I. offre gratuitamente i propri servizi all’Ucraina

Clearview A.I. ha deciso di offrire gratuitamente i propri servizi al Ministero della difesa ucraino per coadiuvare le operazioni di riconoscimento degli agenti russi, nonché per combattere la disinformazione, facilitare il ricongiungimento delle famiglie e identificare i defunti.

 

Il Ministero della difesa ucraino ha iniziato a utilizzare, da inizio marzo, la tecnologia di riconoscimento facciale di Clearview A.I. (ne abbiamo già parlato qui, qui, qui, qui e qui), a seguito dell’offerta proveniente dalla stessa start-up di scoprire gli aggressori russi, combattendo al contempo la disinformazione e identificando i defunti. È quanto si apprende da un articolo pubblicato da Reuters.

 

La Società avrebbe deciso di prestare gratuitamente i propri servizi, permettendo alle autorità ucraine di controllare le persone, per esempio, ai posti di blocco. Non avrebbe, invece, fatto lo stesso per quel che concerne la Russia.

Il fondatore di Clearview, Hoan Ton That, ha inviato una lettera al Ministero della difesa ucraino, nella quale avrebbe spiegato che la sua startup ha a disposizione più di 2 miliardi di immagini estratte dal principale social media russo, VKontakte, su un database di oltre 10 miliardi di foto totali. Avrebbe aggiunto anche che tale database può aiutare l’Ucraina a identificare i soggetti, specialmente se defunti, più facilmente rispetto ad altri metodi che consentono di abbinare le impronte digitali e, oltretutto, è capace di funzionare anche in caso di deformazioni del viso.

 

Nella lettera, Ton-That avrebbe anche sostenuto che la tecnologia Clearview può essere utilizzata per riunire i rifugiati separati dalle loro famiglie, identificare gli agenti russi e aiutare il governo a sfatare le fake news relative alla guerra sui social media. Lo stesso ideatore di Clearview ha spiegato che lo scopo esatto per il quale l’Ucraina stia usando tale tecnologia non è chiaro e il Ministero della difesa, dal canto suo, non ha risposto alle richieste di chiarimento.

 

È lo stesso articolo di Reuters a evidenziare che esistono voci critiche circa l’utilizzo delle tecniche di riconoscimento facciale, soprattutto per la possibilità di errori nella identificazione delle persone ai posti di blocco o in battaglia. Bias di questo tipo, infatti, potrebbero comportare morti e arresti ingiusti. È lo stesso ideatore di Clearview a sostenere che la sua tecnologia dovrebbe sempre costituire un mero ausilio alle ricerche e mai l’unica fonte di riconoscimento.

A ben vedere, tuttavia, l’identificazione dei defunti e l’aiuto al ricongiungimento delle famiglie potrebbero verosimilmente rappresentare alcuni tra gli impieghi meno pericolosi – e, per certi versi, più nobili – di tali potenti tecnologie di riconoscimento facciale.

 

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