Clearview A.I. cita in giudizio i dissidenti

Clearview A.I. cita in giudizio Open The Government (OGT), società che per prima – nel 2019 e in collaborazione con MuckRock – aveva raccolto informazioni sull’impiego dei metodi di riconoscimento facciale utilizzati dalla startup (tramite il c.d. scraping) grazie all’audizione dei membri di oltre cento dipartimenti di Polizia americani. Tale indagine aveva dato luogo alla pubblicazione sulla prima pagina del New York Times dell’ormai nota descrizione delle contestate attività realizzate da Clearview.

 

Clearview A.I. (ne abbiamo già parlato qui, qui, qui e qui) non ci sta e cita in giudizio chiunque le si contrapponga, con particolare riguardo ai gruppi che per primi hanno rese note le attività poste in essere dalla startup americana. Quest’ultima in agosto ha infatti notificato mandati di comparizione alla società Open The Government (OTG), chiedendo di produrre la corrispondenza che OTG ha avuto con i giornalisti relativamente alle attività di Clearview, nonché le informazioni che aveva scoperto sulla società e i suoi fondatori negli ultimi quattro anni.

La vicenda ha infatti origine quando Open The Government, nel 2019, decide di lanciare un progetto congiunto con MuckRock con il preciso scopo di richiedere informazioni alla polizia sull’impiego della tecnologia del riconoscimento facciale. L’indagine ha portato a contatti di OTG con più di cento dipartimenti di Polizia americani.

I risultati del progetto hanno successivamente condotto alla pubblicazione in prima pagina del New York Times (ne abbiamo parlato qui) di innovative informazioni sulla all’epoca ignota startup. Nell’articolo si è infatti rivelato per la prima volta che Clearview stava segretamente «scraping» le immagini e le informazioni personali degli americani dai siti di social media e dal web con lo scopo di vendere successivamente i dati medesimi alla Polizia. Le polemiche sulla startup, da quel momento, non si sono mai sopite.

La replica della stessa OTG non si è fatta attendere. Open The Government ha così pubblicamente ricordato a Clearview che le risposte complete dei dipartimenti di polizia alle richieste di OTG sono sempre state accessibili sul loro sito internet (a Clearview come a chiunque altro ne avesse interesse). Ha aggiunto che sono centinaia i documenti che sono stati resi disponibili per la visione, eccezion fatta per le comunicazioni confidenziali protette dal Primo Emendamento tra OTG e i reporter, come quelle che Clearview cerca.

La vicenda permette di riflettere criticamente su quanto una notizia apparentemente insignificante possa in realtà celare delle problematiche potenzialmente piuttosto rilevanti. Il comportamento tenuto da Clearview, con i mandati di comparizione di OGT, potrebbero creare un pericoloso precedente. Il rischio per i gruppi che si oppongono alla startup di essere trascinati in lunghe battaglie giudiziarie potrebbe certamente scoraggiarli ad indagare in futuro su Clearview o altre aziende che lavorano su tecnologie simili.

L’arma tagliente della citazione in giudizio, dunque, lungi dall’essere realmente utilizzata come mezzo per poter accedere e quindi conoscere il contenuto dei documenti che accusano la startup, potrebbe essere usata come mezzo per dissuadere i dissidenti dal tenere comportamenti manifestamente contrari all’operato della stessa società, specialmente se volti a smascherarla pubblicamente.

Licenza Creative Commons
Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale