Recensione: A. Pajno, F. Donati e A. Perrucci (a cura di), “Intelligenza artificiale e diritto: una rivoluzione?”, il Mulino, 2022

Recensione al I Volume – “Diritti fondamentali, dati personali e regolazione” dell’opera “Intelligenza artificiale e diritto: una rivoluzione?”, Bologna, il Mulino, 2022, curata da A. Pajno, F. Donati e A. Perrucci.

Il mondo in cui viviamo è sempre più caratterizzato dalla onnipresenza di connessioni. Nel primo dei tre volumi che compongo l’imponente opera curata da Alessandro Pajno, Filippo Donati e Antonio Petrucci, ogni autore cerca di rappresentare come l’interazione tra intelligenza artificiale e diritto influisca su temi rilevanti, quali il rispetto di diritti fondamentali, la protezione dei dati personali e la regolazione.

Il passaggio epocale dall’«internet of things» all’«internet of everything» è descritto con precisione da Alessandro Pajno nella prefazione come la rivoluzione che porta dalla presenza costante e abituale di internet alla iperconnessione tra persone, processi e dati. Tale tendenza ha comportato un conflitto, almeno potenziale, tra autonomia della macchina e intervento umano, tra tecnocentrismo ed antropocentrismo, con l’inevitabile sorgere di problemi etici e giuridici.

Nell’introduzione, curata da Filippo Donati, sono descritti i tre volumi di cui l’opera si compone. Il primo volume, come si avrà modo di approfondire, ha ad oggetto la definizione della nozione di intelligenza artificiale, l’impatto della stessa sui diritti fondamentali e la disciplina delle grandi piattaforme. Nel secondo gli autori si occupano della dimensione pubblica e privata dell’impiego delle nuove tecnologie. Nel terzo è descritto il rapporto tra intelligenza artificiale, economia e finanza.

Il primo volume è a sua volta diviso in quattro parti, dedicate rispettivamente alla definizione di intelligenza artificiale, al rapporto tra quest’ultima e i diritti fondamentali, nonché ai dati personali e alla regolazione della stessa in relazione a servizi e mercati digitali.

Nella prima parte, composta da un unico capitolo, Giuseppe F. Italiano, Stefano Civitarese Matteucci e Antonio Perrucci prendono atto della difficoltà incontrata nel cercare di rispondere alla domanda su cosa sia esattamente l’intelligenza artificiale, difficoltà accentuata dalla ricerca di cosa debba considerarsi “intelligente”. Gli autori escludono che un sistema dotato di AI possa considerarsi provvisto anche di una mente e di una consapevolezza artificiali. Al contrario, le informazioni relative al funzionamento di un’intelligenza artificiale possono essere reperite attraverso lo studio degli algoritmi di machine learning, capaci di migliorarsi automaticamente attraverso l’esperienza e l’utilizzo di dati: in altre parole, capaci di imparare.

Nella seconda parte, divisa in sei capitoli, gli autori si occupano del rapporto tra diritti fondamentali ed intelligenza artificiale. Il secondo capitolo è curato da Antonio D’Aloia e concerne la connessione tra diritto e intelligenza artificiale e, in questo contesto, il ruolo dell’essere umano. Nel terzo capitolo, su diritti fondamentali e algoritmi, Filippo Donati si occupa sulla regolazione europea dell’intelligenza artificiale, tra punti di forza e di debolezza. Del livello sovranazionale e del rapporto con i diritti fondamentali si interrogano anche, sotto diversi punti di vista, Adelina Adinolfi, Cristina Schepisi e Alberto Oddenino nei capitoli successivi. Nel settimo e ultimo capitolo della seconda parte, Benedetta Cappiello compie una ricostruzione della potenziale integrazione di intelligenza artificiale, blockchain e diritto alla salute (e non solo).

La terza parte dell’opera, dedicata all’intelligenza artificiale e ai dati personali, è suddivisa in nove capitoli. L’ottavo capitolo, curato da Marco Bassini e Oreste Pollicino, funge da apripista per i successivi e permette al lettore di calarsi in quelli che sono concetti e categorie della protezione dei dati le tensioni degli stessi nell’ambito dei sistemi di intelligenza artificiale. Giovanni Maria Riccio e Giorgio Giannone, nel capitolo nove, approfondiscono il tema della rilevanza delle basi giuridiche per il trattamento dei dati personali per mezzo di sistemi di AI. Nel capitolo dieci, opera di Giusella Finocchiaro e Laura Greco, le autrici si occupano del ruolo del titolare, del responsabile e del contitolare del trattamento dei dati personali gestito dall’intelligenza artificiale. Nell’undicesimo capitolo, curato da Giuseppe D’Acquisto, Carmine Andrea Trovato e Ludovica De Benedetti, si effettuano delle riflessioni sul concetto di autonomia decisionale nella macchina all’interno della cornice regolatoria. Sempre a proposito di processi decisionali automatizzati, Erik Longo nel capitolo dodici approfondisce il tema del diritto alla spiegazione. Nel capitolo tredici Edoardo Carlo Raffiotta e Massimiliano Baroni si occupano di intelligenza artificiale e tutela della identità, mentre nel quattordicesimo capitolo Miriam Allena e Scilla Vernile approfondiscono il tema del rapporto tra AI, trattamento dei dati personali e pubblica amministrazione. Negli ultimi due capitoli, il trattamento dei dati personali in rapporto a tecniche di IA è studiato nel suo impatto, rispettivamente, su università e luoghi di lavoro, da Giulia Schneider prima e Mara Parpaglioni poi.

La quarta e ultima parte del primo volume è dedicata al rapporto tra intelligenza artificiale e servizi e mercati artificiali. Il diciassettesimo capitolo, a cura di Laura Ammannati e Fabiana Di Porto, analizza i contenuti di Digital Services Act, Digital Markets Act e Artificial Intelligence Act. Ugo Ruffolo e Andrea Amidei, nel capitolo diciotto, si occupano della possibile regolazione ex ante dell’AI. Nel capitolo diciannove, invece, Federico Marini Balestra tratta della regolazione della fase di applicazione delle tecnologie connesse all’intelligenza artificiale e lo stesso autore, nel capitolo successivo, si occupa del grado di intensità della regolazione stessa. Laura Ammannati e Fulvio Costantino, nel ventunesimo capitolo, trattano dei modelli di regolazione e dei regolatori dei mercati digitali. Fabiana di Porto e Annalisa Signorelli chiudono il volume con un capitolo sulle nuove forme di regolazione dell’intelligenza artificiale.

Il volume, nel complesso, ha il pregio di approfondire in maniera dettagliata il rapporto tra intelligenza artificiale, diritti fondamentali, servizi e mercati digitali e regolazione. La presenza di un numero elevato di autori arricchisce il contenuto del volume dal punto di vista dell’expertise di ciascuno di loro.

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