Il programma strategico per l’intelligenza artificiale 2022 – 2024: obiettivi e strumenti per la transizione digitale

Alla fine del 2021 il Governo italiano ha varato il Programma strategico per l’intelligenza artificiale 2022-2024. Il piano, certamente ambizioso, prevede un ampio spettro di politiche da attuare in molteplici campi per rilanciare la ricerca e l’applicazione (in aziende e nella pubblica amministrazione) delle intelligenze artificiali, così da sostenere il protagonismo che l’Italia intende acquisire in Europa e nel mondo in questo settore determinante per lo sviluppo economico e sociale.

 

Nel campo delle intelligenze artificiali l’Italia è dotata di molteplici comunità di ricerca, le quali – pur se molto attive – sono spesso di dimensioni ridotte e per tale ragione poco attrattive per le competenze straniere. Similmente, anche nel campo dell’industria di produzione di IA, l’Italia sembra non esprimere a pieno tutte le sue potenzialità, giacché la crescita del settore sembra frenata da un capitale investito ancora basso se paragonato a Paesi europei simili.

Sulla base di queste premesse, e considerata la crescente centralità che le I.A. rivestono nella trasformazione digitale della società (in particolare per quanto attiene alle loro applicazioni pratiche nelle attività economiche) il Governo ha intesto rilanciare il ruolo europeo ed internazionale del Paese nel settore delle AI, dotandosi di un “Programma strategico per l’Intelligenza artificiale 2022-2024“.

Il Programma è stato elaborato grazie al lavoro congiunto del Ministero dell’Università e della Ricerca, del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale e grazie al supporto del gruppo di lavoro sulla Strategia Nazionale per l’Intelligenza Artificiale (ne abbiamo parlato qui) ed è stato presentato, lo scorso lo scorso 24 novembre 2021 dal Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao al Consiglio dei ministri con un’apposita informativa.

La strategia sviluppata è strutturata in obiettivi, settori ed aree di intervento.

Gli ambiziosi obiettivi sono così riassumibili:

  1. rafforzare la ricerca di frontiera dell’IA;
  2. ridurre la frammentazione della ricerca sull’IA promuovendo le collaborazioni di rete;
  • sviluppare politiche e servizi basati sull’IA nel settore pubblico;
  1. sviluppare e adottare un’IA antropocentrica e affidabile nel settore pubblico e privato;
  2. aumentare l’innovazione basata sull’IA e lo sviluppo della tecnologia di IA;
  3. creare, trattenere ed attrarre ricercatori di IA in Italia.

Per consolidare i punti di forza e superare i punti di debolezza dell’IA italiana, vengono individuati undici settori, riconosciuti come prioritari, nei quali si intendono concentrare gli investimenti: industria e manifatturiero; sistema educativo; agroalimentare; cultura e turismo; salute e benessere; ambiente, infrastrutture e reti; banche, finanza e assicurazioni; pubblica Amministrazione; Città, aree e comunità intelligenti; sicurezza nazionale; tecnologie dell’informazione. Come evidente i settori risultano ampi andando ad includere sostanzialmente quasi tutte le materie di interesse statale.

Al fine di raggiungere gli obiettivi dichiarati, il Programma prevede tre specifiche aree di intervento:

  1. rafforzare le competenze e attrarre talenti per sviluppare un ecosistema dell’intelligenza artificiale in Italia;
  2. aumentare i finanziamenti per la ricerca avanzata nell’IA;
  • incentivare l’adozione dell’IA e delle sue applicazioni, sia nella pubblica amministrazione (PA) che nei settori produttivi in generale.

Per queste aree il Programma Strategico indica 24 policies che dovranno essere adottate nei prossimi tre anni.

Fonte: “Programma strategico per l’Intelligenza artificiale 2022-2024

Gli interventi programmati, per i quali sono previsti specifici strumenti di finanziamento, puntano quindi ad un investimento sistematico nella ricerca sulle IA e a costruire un canale diretto tra ricerca e applicazione pratica nel settore industriale e nella pubblica Amministrazione (dell’uso delle IA nell’amministrazioni ne abbiamo parlato qui e qui).

È stato, infine, istituito il gruppo di lavoro permanente sull’IA, incardinato nel Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale, il quale avrà il compito di garantire una governance efficace sulla realizzazione del piano, monitorandone l’attuazione e coordinandola con le ulteriori iniziative del Governo sul tema.

La strategia, costruita in linea con quella europea in materia di intelligenze artificiali, intende essere la base per rilanciare programmi e investimenti, colmare i ritardi ed i gap dell’Italia nella ricerca e nell’utilizzo della tecnologia ed avviare il Paese con speditezza verso la transizione digitale.

Gli obiettivi risultano essere ambiziosi, i settori di intervento molto ampi e le politiche da attuare numerose ed impegnative, nonostante il breve termine biennale entro cui realizzarle: la sfida è certamente audace.

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