Un grido di dolore dal Ministero delle finanze: i nuovi assunti non hanno studi adeguati

Nel 1949, in previsione di future riforme che poi non vennero o non furono all’altezza delle premesse, la Presidenza del consiglio chiese ai ministeri proposte articolate per il miglioramento dei rispettivi servizi. Dai vertici del Ministero delle finanze giunse una corposa relazione, divisa per punti. Uno dei quali concerneva il reclutamento del personale e, in quell’ambito, il tema della formazione dei nuovi assunti. La richiesta era di istituire nelle università corsi obbligatori per approfondire gli aspetti tributari e amministrativi in relazione ai compiti dei futuri dirigenti.

Lo studio delle materie specialmente di diritto pubblico che interessano l’Amministrazione Finanziaria, effettuato negli Istituti medi superiori, per gli aspiranti del gruppo B, o nelle università per i laureati, e la stessa preparazione per gli esami di concorso non sono sufficienti per mettere i funzionari di nuova nomina in condizione di dare un rendimento adeguato alle esigenze dei servizi di istituto. L’organizzazione, infatti, dell’Amministrazione Finanziaria, l’applicazione concreta della disciplina del diritto pubblico all’attività finanziaria non si possono conoscere se non dopo una esauriente preparazione teorico-pratica della materia finanziaria e dei servizi amministrativi che integri gli studi compiuti nei corsi scolastici. E questo inconveniente iniziale non limita i suoi effetti al principio della carriera, ma continua spesso anche in seguito, poiché i capi dei servizi, incalzati dal lavoro quotidiano, ben poco tempo possono dedicare alla formazione dei nuovi funzionari ai quali perciò non resta che apprendere giorno dopo giorno, frammentariamente, anziché in modo organico, le leggi e gli istituti tributari e amministrativi. Ben difficilmente pertanto acquisteranno una conoscenza così ampia e sicura della materia da poterne rilevare i difetti e le lacune e suggerirne i rimedi.

Si propone perciò di istituire presso le università (in tutte o almeno, in via di esperimento, solo in alcune convenientemente distribuite nel territorio nazionale) corsi della durata di almeno un anno, con frequenza obbligatoria, per gli aspiranti alla carriera di concetto dell’Amministrazione Finanziaria.

Ministero delle finanze, Direzione generale degli affari generali e del personale, Riforma dell’amministrazione pubblica (proposte per la Presidenza del Consiglio), in Archivio centrale dello Stato, 1855-58, 1.1.2, 9207.