Il sistema di governo di Internet

L’Irpa, nel 2013, ha aperto la serie dei Dossier su un tema ancora oggetto di vivo dibattito: il sistema di governo Internet. Di seguito la versione aggiornata (aprile 2018), a cura di Bruno Carotti.

Si cerca di offrire un panorama generale sul  funzionamento di una risorsa essenziale della rete, che conferisce ordine a una “orderly anarchy” alla galassia dei nodi connessi. Si tratta delle serie numeriche degli indirizzi IP (giunti al sistema esadecimale degli IPV6) e della loro “traduzione” in parole di senso compiuto attraverso i nomi a dominio (Domain name system, Dns).

Elemento cardine nell’assetto della rete, la gestione di tale primaria risorsa

Gli argomenti principali sono presentati attraverso una breve descrizione e il richiamo a documenti e informazioni rilevanti.

 

[La figura rappresenta la concettualizzazione dell’idea di rete, avanzata da Paul Baran, pioniere degli studi sui sistemi di comunicazione complessi. Si v. P. Baran, On Distributed Communications Networks, Santa Monica, 1962, p. 4]

 

 

 

1. La Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (Icann)

 

Lo statuto dell’Icann

 

Le funzioni dell’Icann

 

La struttura dell’Icann

 

 

2. Il problema della legittimazione

Tema dibattutissimo e controverso, la legittimazione ha sollevato la fondamentale questione di come l’istituzione dell’Icann sia stata decisa e il suo assetto definito.

La posizione preminente e unilaterale del Governo statunitense è indiscussa, almeno nel suo momento genetico. Nella dinamica funzionale, si è allo stesso tempo cercato di aprire l’ente all’apporto dei partecipanti attraverso una forma ampia di partecipazione (v. qui) e consultazione. Si è cercato, concettualmente, di compensare la carenza di legittimazione con l’incremento di accountability (v. qui), arricchendo i principî che governano l’attività svolta.

Nel 2016, è stato concluso un complicato processo di “transizion” che ha portato l’amministrazione statunitense a “ritirarsi” dalla sua posizione, eliminando l’atto sostanzialmente concessorio con cui conferiva poteri e obiettivi all’Icann, e lasciando la sua gestione alla comunità degli interessati (secondo il sistema definito multi-stakeholder system).

 

L’intervento delle Nazioni Unite

 

Il Working Group on Internet Governance (WGIG) ha redatto, ormai 8 anni fa, un rapporto sul possibile riequilibrio istituzionale del settore. All’esito di un lavoro particolarmente complesso, il Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite, istituito al termine del World Summit on Internet Society (WSIS) del 2003, ha presentato le proprie conclusioni a Tunisi, nel 2005.

La riforma non è stata attuata, ma da allora si tiene, con cadenza annuale, un Internet Governance Forum (IGF), durante il quale vengono discussi i principali problemi legati alla governance della rete.

 

Leggi il Rapporto e le proposte del WGIG

 

Visita il sito dell’Internet Governance Forum

 

La partecipazione degli Stati: il Governmental Advisory Committee.

La presenza di questo comitato fa dell’Icann una struttura ibrida, privata in origine, e successivamente aperta ai poteri pubblici. Gli Stati sono rappresentati all’interno dell’ente e fanno sentire la loro voce – ribadendo la sussistenza di un forte interesse pubblico su alcune risorse (come i ccTLD: si v. infra, punto 3) – proprio grazie all’istituzione del Gac.

 

 

 

3. La nuova policy dei nomi a dominio generici (generic Top Level Domain Names, gTLD)

 

La «New gTLD Policy»

Con questa policy, recentemente adottata, sono stati ‘liberalizzati’ i nomi a dominio di primo livello, che potranno essere introdotti in modo libero, aldilà delle categorie ‘storiche’ che hanno segnato l’origine della rete (come .com, .net, .org). Dal numero chiuso si passa ad un sistema aperto, in cui i nomi utilizzabili divengono – potenzialmente – illimitati. Per non compromettere la funzionalità del sistema, comunque, sono definiti alcuni princìpi quadro da parte dell’Icann, a seguito di imponenti procedure di consultazione.

Dietro l’apertura dei nomi, giace un complesso percorso di liberalizzazione, che consente a un numero maggiore di operatori del settore di intervenire su una risorsa scarsa come i nomi a dominio di primo livello.

 

Leggi le informazioni rilevanti sul sito dell’Icann

 

 

 

4. I nomi a dominio nazionali (country code Top Level Domain Names, ccTLD)

 

Accanto ai nomi a dominio di primo livello generici, vi sono i nomi a dominio nazionali, che contrassegnano una entità politico-territoriale determinata (.it, .uk, .es, ecc.). L’Icann non ha il potere correlare tali codici ad una specifica Nazione: per questo, si è fatto ricorso ad una norma tecnica precedentemente adottata dalla International Organization for Standardization (Standard ISO 3166).

 

Link alle principali informazioni sui ccTLD

 

 

 

5. La procedura di soluzione delle Controversie Uniform Dispute Resolution Policy (UDRP)

 

Questa policy, la cui prima versione risale al 1999, è il frutto di uno sforzo comune tra Icann e Wipo (World Intellectual Property Organization). Le controversie su un nome a dominio sono risolte mediante una procedura amministrativa diretta a confermare, annullare, sospendere o trasferire un nome a dominio.
La procedura – non esente da critiche, ma comunque celere e poco onerosa – cerca di ovviare al problema delle registrazioni abusive dei nomi a dominio (si tratta di fenomeni come il cybersquatting o il domain grabbing).

La procedura è svolta da parte di organi risolutori previamente accreditati presso l’Icann.
Sono parti il titolare di un “nome”, il soggetto registrante (che abbia, in ipotesi, violato i diritti connessi a tale nome) e il fornitore di servizi di registrazione (registrar).
A quest’ultimo sarà eventualmente chiesto, da parte dell’organo decidente (come un Panel della Wipo), di procedere alla cancellazione o al trasferimento di un particolare nome a dominio.
Di notevole interesse i casi in cui il registrar sia inserito nella struttura della pubblica amministrazione : in questo caso, infatti, la decisione adottata in base alle regole stabilite dall’Icann produce effetti vincolanti su un soggetto pubblico nazionale.

 

Informazioni generali e documenti rilevanti sul sito dell’Icann

 

La sezione della Wipo dedicata alla Udrp

 

 

6. Riferimenti essenziali

 

 

B. Carotti, Il sistema di governo di Internet, Milano, Giuffrè, 2016

B. Carotti, L. Casini, A Hybrid Public-Private Regime: The Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN) and the Governance of the Internet, in Global Administrative Law: The Casebook, edited by S. Cassese, B. Carotti, L. Casini, E. Cavalieri, E. McDonald, Rome-Edinburgh-New York, Irpa-IILJ, 2012, p. 185 ss.

L. De Nardis, The Global War forInternet Governance, Yale University Press, 2015

D.P. Findler, Internet Governance and International Law: The Controversy Concerning Revision of the International Telecommunication Regulations, in American Society of International Law, 2013

M. Froomkin, Wrong Turn in Cyberspace: Using Icann to Route Around the APA and the Constitution, in Duke Law Journal, 2000

K.C. Liyanage, The Regulation Of Online Dispute Resolution: Effectiveness Of Online  Consumer Protection Guidelines, in Deakin Law Review, 2012, p. 251 ss.

M. Mueller, Will the Internet Fragment? Sovereignty, Globalization and Cyberspace, Polity PR, 2017

M. Mueller, Governing Internet Territory: ICANN, Sovereignty Claims, Property Rights, and Country Code Top Level Domains, in Columbia Science and Technology Law Review, Vol. XVIII, 2017

J. Palfrey, The End Of The Experiment: How Icann’s Foray Into Global Internet Democracy Failed, in Harvard Journal of Law & Technology, 2004, p. 409 ss.

A. Raja, ICANN’s New Generic Top-Level Domain Program and Appication Results, in Intellectual Property Brief, 2012, p. 23 ss.

J. Waz, P. Weiser, Internet Governance: The Role of Multistakeholder Organizations, in Journal of Telecommunications and High Technology Law, 2013, p. 331 ss.

J. Weinberg, Icann and the problem of legitimacy, in Duke Law Journal, 2000, p. 187 ss.

 

 

 

7. INTERNET GOVERNANCE MAP (DAL SITO WWW.ICANN.ORG)