La routine burocratica non si smentisce

Follie della burocrazia: dal general Cadorna, comandante supremo della prima guerra mondiale sino al disastro di Caporetto, si pretende che «comprovi» il suo servizio al fronte. «La macchina non ha più cervelli», commenta «La Voce repubblicana» del 1921 nel darne notizia.

Al Generale Cadorna si è chiesto, d’ufficio, quali titoli avesse comprovanti d’aver prestato servizio in zona di operazioni, per aver diritto alla croce di guerra. La routine burocratica non si smentisce.

Gli impiegati emarginano pratiche, non amministrano, non vivificano l’Amministrazione dello Stato.

È di ieri la promulgazione sulla Gazzetta Ufficiale di una legge che non era stata discussa ancora dalla Camera, auspice il Ministero di Giustizia, come di oggi è la grottesca richiesta al generale Cadorna, auspice il Ministero della Guerra.

La macchina non ha più cervelli, ha soltanto cinghie e meccanismi automatici. L’ingranaggio arrugginito di questa macchina stritola la vita della nazione, macera le energie dei cittadini, divora la ricchezza del paese. Bisogna romperla, per farne un organismo vivente.

 

Le “gaffes” della burocrazia, in «La Voce repubblicana», 6 ottobre 1921 (prima pagina).