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La gamification delle politiche UE tra i 10 trend cui guardare nel 2020

di  Gianluca Sgueo
23 Giugno 2020

Il rapporto “10 issues to watch” del centro studi del Parlamento UE prova a raccontare le sfide che le istituzioni dell’Unione dovranno affrontare nei 12 mesi che seguono. Nel rapporto 2020, oltre all’ambiente, il 5G, le politiche migratorie e la sicurezza, il rapporto cita il game-design applicato alle politiche pubbliche. Sarà l’uso di incentivi ludici nei processi partecipativi a rendere le politiche dell’Unione più inclusive?

  

Dal 2017, il centro studi del Parlamento europeo pubblica un rapporto dedicato all’analisi dei 10 trend più importanti per l’anno che verrà. Il rapporto “10 issues to watch” prova a raccontare le sfide che le istituzioni dell’Unione dovranno affrontare nei 12 mesi che seguono. Nel rapporto del 2020 compaiono, tra gli altri, la regolazione ambientale, il 5G, le politiche migratorie e il ruolo globale dell’Unione. Uno dei temi discussi è quello relativo all’uso delle tecnologie per facilitare i rapporti tra cittadini e istituzioni.

Sul punto, il rapporto è chiaro. Il progresso tecnologico rende strumenti e approcci regolatori tradizionali non (sempre) adatti ad affrontare efficacemente le sfide della regolazione. Questa esigenza, tuttavia, si scontra con la tradizionale resistenza delle amministrazioni pubbliche all’innovazione. Quasi ovunque nel mondo, il settore pubblico è in netto divario rispetto al privato nell’adozione di tecnologie innovative. Ciò vale anche, e soprattutto, per le procedure partecipative online. Nel 2019, il 64% dei cittadini europei ha interagito almeno una volta con un’amministrazione pubblica attraverso uno strumento telematico. Tra i problemi riportati più frequentemente ci sono la presenza di procedure inutilmente complesse, lunghi tempi di attesa, siti web difficilmente accessibili e, soprattutto, la mancanza di riscontro da parte delle amministrazioni alle azioni degli utenti. Al riguardo, studi condotti dal Forbes NY Business Council mostrano progressi significativi della ‘user-centricity’ nel campo delle interazioni tra amministrazioni e cittadini. Ciò vale in particolare per lo sviluppo di applicazioni per dispositivi mobili e per lo sviluppo di interfacce grafiche intuitive.

Il rapporto cita, tra le possibili soluzioni, quella relativa al game-design. Ossia all’uso di incentivi ludici nei processi partecipativi. Esistono già alcune sperimentazioni in corso a livello europeo. La più interessante riguarda la piattaforma digitale Futurium, attraverso la quale i cittadini europei non sono possono partecipare alla costruzione delle politiche pubbliche, proponendo e discutendo idee. Lo possono fare in maniera dinamica, optando per forme semplici di interazione (un “like” sulle proposte di altri soggetti) o forme più complesse. Maggiore è l’impegno profuso nei processi partecipativi, migliore è il punteggio che la piattaforma riconosce all’utente.

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Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.

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