Altiero Spinelli: come si seleziona una classe politica

Altiero Spinelli (1907-1996) è stato uno dei padri dell’europeismo democratico. Dopo aver partecipato alla lotta clandestina antifascista nelle fine del Pci, arrestato nel 1927 scontò prima 10 anni di carcere e poi 6 di confino, durante i quali elaborò col compagno di pena Ernesto Rossi il celebre «Manifesto di Ventotene» per un’Europa federalista. Nel 1943 fondò il Movimento federalista europeo, più tardi fu cofondatore dell’Unione dei federalisti europei. Aderì al Partito d’Azione ma lo abbandonò nel 1946 per fondare il Movimento della democrazia repubblicana (poi Concentrazione democratica repubblicana). Quello stesso anno collaborò all’Arar (l’Azienda Rilievo Alienazione Residuati), della quale era a capo Ernesto Rossi), Nel giugno del 1948 ottenne un incarico nel Ministero dell’industria e commercio, della quale, sino al novembre 1949, fu titolare Ivan Matteo Lombardo. I diari, pubblicati dal Mulino in più volumi, costituiscono un prezioso strumento per ricostruire vicende cruciali del dopoguerra italiano dal 1948 alla sua morte nel 1986. Illuminante della sua visione questo brano tratto dalle annotazioni del 10 giugno 1948.

 

Bisognerebbe studiare un metodo di selezione democratica della classe politica che desse risultati migliori. Degli eletti nei parlamenti di oggi non si può nemmeno più dire che hanno qualità avvocatesche e che, in un regime in cui la parola conta, prevalgono su coloro che non le hanno. Anche le qualità avvocatesche sono una qualità, ma i parlamentari nostri non le hanno. Sono branchi ottusi spinti su dalle macchine di partito e da meschini intrighi locali, che hanno assicurati loro alcune migliaia di voti di preferenza.

Bisognerebbe pensare all’idea di Olivetti. Bisogna esigere un cursus honorum. Gli elettori possono giudicare e condannare un sindaco inefficiente, non un deputato inefficiente. E bisognerebbe diffondere il metodo del sorteggio fra un certo numero scelto di uomini, nonché quello delle elezioni indirette. Più si spezza l’elezione di massa, più si restituisce nobiltà alle istituzioni libere. E senza nobiltà esse non possono prosperare.

Altiero Spinelli, Diario europeo 1948/1969, a cura di Edmondo Paolini, Bologna, Il Mulino, 1989, p. 4.