Un tram veloce, sicuro e… intelligente

L’applicazione dell’intelligenza artificiale nel mondo dei trasporti pubblici urbani potrebbe essere decisiva per incrementarne l’uso da parte dei cittadini e ridurre l’inquinamento delle autovetture in città. Questa la convinzione di due start-up che con nuovi software mirano a risolvere i principali problemi che portano tutti i giorni a scegliere l’automobile privata piuttosto che il tram: la lentezza del tragitto e il disagio per le possibili molestie subìte dagli utenti. I risultati ci sono già e lasciano ben sperare.

 

La crisi ecologica globale che contraddistingue ormai da decenni l’epoca contemporanea impone un radicale ripensamento della quotidianità e della relazione del singolo con l’ambiente, interessando anche le più basilari abitudini di tutti i giorni, come l’impiego dell’automobile per gli spostamenti in città.

Il traffico cittadino rappresenta infatti un’importante fonte di inquinamento di cui recentemente le politiche moderne si stanno ravvedendo. Risulta quindi necessario ridefinire la mobilità urbana in una chiave maggiormente sostenibile ed offrire a chi abita in città una valida alternativa all’uso dell’autovettura per le proprie esigenze.

Questo il pensiero che ha spinto Israele a investire nei tram della capitale e a migliorarne il servizio mediante l’impiego di nuove tecnologie. Grazie al sistema di intelligenza artificiale messo a punto da Axilion, start-up entrata in Borsa nel 2020, i convogli della Jerusalem Light Rail impiegano il 47% di tempo in meno per attraversare la città (mezz’ora invece di un’ora) mediante un dialogo elettronico tra videocamere Azure Kinect di Microsoft installate sui tram e sui semafori di linea che crea un’onda verde semaforica per il mezzo pubblico.

I dati raccolti dalle telecamere sull’andamento del traffico vengono analizzati al fine di creare una città gemella digitale ove l’intelligenza artificiale simula e decide con un algoritmo le migliori strategie di regolazione degli incroci. Il coordinamento degli impianti semaforici e la digitalizzazione degli orari dei trasporti pubblici permettono inoltre agli utenti di verificare l’itinerario da app e pianificare il viaggio, il tutto nel pieno rispetto e sicurezza della privacy dei dati collezionati.

Una soluzione green che ha imposto solo un semplice intervento di installazione e che si rivela vincente sotto il profilo economico e sociale. Il risultato più sorprendente è dato proprio dal quadruplicarsi degli utenti del servizio a fronte della maggiore velocità di percorrenza del tragitto. La priorità semaforica del mezzo pubblico risulta essere quindi un incentivo sufficiente a determinare le scelte dei cittadini nei loro spostamenti quotidiani.

Strategie simili hanno già interessato alcune città italiane come Torino, Milano e Roma.

L’intelligenza artificiale, inoltre, può giovare al mondo dei trasporti pubblici anche per altri aspetti. I tempi lenti di percorrenza non rappresentano infatti l’unico freno all’utilizzo di bus, tram e treni cittadini. Secondo le statistiche Istat del 2018, il 27,9% delle donne intervistate (quasi una donna su tre) ha dichiarato di aver subìto almeno una volta molestie a bordo di mezzi pubblici. E ciò rappresenta solo una piccola parte del quadro complessivo, quella portata alla luce dalla denuncia delle vittime, posto che nella maggior parte dei casi gli aggressori restano impuniti e continuano indisturbati a importunare i passeggeri, rendendo il trasporto pubblico una scelta “scomoda” da prendere.

Il problema ha interessato recentemente un nuovo progetto per la città di Torino elaborato dalla start-up milanese KeyCrime, detentrice di un software all’avanguardia da tempo utilizzato con ottimi risultati dalla polizia di Milano al fine di prevenire le rapine presso gli esercizi commerciali.

Tale sistema di sicurezza urbana utilizza l’intelligenza artificiale per riconoscere i comportamenti sospetti dei molestatori sulla base delle informazioni ottenute dagli studi del fenomeno ed anche di quelle fornite dagli stessi passeggeri. Grazie all’aiuto di una chatbot, una sorta di assistente digitale, gli utenti del trasporto pubblico possono riportare, anche in forma anonima, le denunce per le molestie subìte o alle quali hanno assistito, fornendo nuovi dati all’algoritmo. Le segnalazioni insieme all’analisi delle condotte (spesso seriali) messe in atto dai molestatori permettono di individuare gli orari e le linee maggiormente a rischio, consentendo un’organizzazione più efficiente dei controlli attuati dalla polizia municipale al fine di fermare le violenze sui tram e sugli autobus.

Un buon metodo per eliminare quella che forse rappresenta la remora più consistente all’impiego dei mezzi pubblici, soprattutto la sera.

Nella speranza che questo progetto possa ottenere finanziamenti da uno dei bandi dell’Unione europea, occorre nel frattempo riflettere su come le moderne tecnologie possano aiutare le città a rendere maggiormente veloci, sicuri ed efficienti i trasporti pubblici e in particolare i tram, mezzi a basso tasso di inquinamento che, grazie alle rotaie, potrebbero effettivamente sfilare rapidamente nel traffico urbano.

I dati ottenuti dalle esperienze Axilion e KeyCrime dimostrano che, una volta eliminati i lunghi tempi di attesa e di percorrenza del tragitto, il tram non viene più inteso dagli utenti come una condanna al ritardo e allo stress e che, grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale giusta, potrebbe perfino diventare un luogo dove non sentirsi a disagio o temere brutti incontri.

Non resta quindi che utilizzare le risorse che già esistono e credere nei risultati ottenuti dall’impiego dell’intelligenza artificiale per iniziare a creare un nuovo modo di vivere gli spostamenti in città, nel rispetto della propria serenità e anche dell’ambiente.

Licenza Creative Commons
Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale