L’autonomia procedurale degli Stati membri dell’Unione Europea: «Paradise Lost?»

Il diritto europeo incide sulle norme processuali nazionali? Alla luce della recente giurisprudenza europea, è possibile ancora riferirsi ad un principio di autonomia procedurale degli Stati membri? In caso positivo, qual è il significato che ad esso va attribuito? Per offrire risposta a questi interrogativi, il volume che si segnala prende le mosse dalla constatazione che manca sia una competenza espressa dell’Unione europea in materia di aspetti procedurali, non essendo possibile riscontrare un’adeguata base giuridica nei trattati, sia una competenza implicita. Preso atto del dato normativo, l’indagine è dedicata all’esame della complessa e ramificata giurisprudenza dei giudici europei, il cui effetto complessivo è quello di caratterizzare l’autonomia procedurale degli Stati membri come scelta autonoma dei mezzi volti a garantire l’effettività del diritto europeo materiale. E ricostruisce, sulla base di tale giurisprudenza, l’autonomia procedurale come una competenza procedurale funzionalizzata, che si pone in funzione servente rispetto all’obbligo di garantire l’effettività del diritto europeo sostanziale. (Marco Macchia)

Pubblicata in Giornale di diritto amministrativo, n. 6/2010.