La rappresentanza degli interessi organizzati

L’Italia corporativa oggi.

L’analisi del rapporto tra interessi e amministrazione costituisce un campo di studio tanto rilevante quanto complesso. L’apertura delle autorità pubbliche verso gli interessi sociali può infatti condurre a risultati assai diversi, talvolta assicurando all’amministrazione la possibilità di acquisire conoscenze e di controllare i conflitti sociali, ma, in altri casi, finendo anche per fare “catturare” le decisioni pubbliche dentro la sfera di influenza dei privati. Gli interessi titolati a essere rappresentati nell’organizzazione dello Stato sono inoltre sempre crescenti e così le relazioni che le istituzioni intrattengono con questi ultimi risultano viepiù variabili. In un contesto di crescente debolezza della politica, il volume offre una ricostruzione delle modalità e degli effetti con cui gli interessi, più o meno organizzati, incidono sull’attività dell’amministrazione pubblica.

Nei diversi capitoli, ci si sofferma sulle principali aree in cui la rappresentanza degli interessi si declina in modo formale organico (Camere di commercio e ordini professionali), in cui avviene in via formale procedimentale (rappresentanza datoriale e, in parte, del terzo settore) e in cui si esplica principalmente in modo informale, o comunque secondo schemi estranei alla regolazione pubblicistica (rappresentanza dei consumatori e delle grandi imprese e, in parte, delle fondazioni di origine bancaria).

Gli autori, per ogni settore analizzato, si soffermano sulle principali tendenze ricorrenti nella dinamica di interazione tra interessi – pubblici e privati – e istituzioni, mettendo in luce l’evidente sviluppo di sempre più numerose (e spesso micro) forme di corporativismo nella società italiana.