Analisi economica del diritto pubblico

Negli ultimi anni, l’attenzione dedicata dai giuristi italiani all’analisi economica del diritto è assai cresciuta. Il merito deve attribuirsi a lavori scientifici che hanno avuto attenzione non solo per la profondità dell’indagine e per la diffusione di noti studi stranieri, ma anche per l’esposizione in termini piani di elaborazioni concettuali talvolta complesse e sostanzialmente estranee alla nostra cultura giuridica (penso, tra tutte, all’opera di Denozza del 2002). Il libro di Napolitano e Abrescia, tuttavia, ha un focus del tutto originale, poiché analizza vantaggi e limiti dell’applicazione del metodo dell’analisi economica al diritto pubblico, con ciò colmando una lacuna particolarmente grave, sol che si pensi all’imponente quantità di norme che caratterizzano il settore nell’ordinamento nazionale e all’ormai dominante peso dell’impatto della regolazione.

Lo schema dell’opera rispecchia un iter logico puntuale e assai ben meditato, da cui discende un’assoluta organicità di pensiero. Il lettore è condotto dall’illustrazione dei fondamenti dell’analisi economica del diritto fino alla definizione dei vantaggi e dei limiti che la caratterizzano nell’ambito del diritto costituzionale e del diritto amministrativo, attraverso l’individuazione delle peculiarità che un metodo sostanzialmente fondato sul parametro del mercato incontra nel fronteggiare variabili quali la scelta politica, l’agire del singolo funzionario in vista di interessi tanto propri ed egoistici quanto collettivi, il rapporto tra legge e discrezionalità amministrativa.

Il libro rappresenta una rara ed encomiabile sintesi, sia sotto il profilo del contenuto, sia sotto quello della sua utilità. È certamente un manuale per lo studente e lo studioso, che vi troveranno un percorso agile ma rigoroso. È però anche uno strumento imprescindibile per chi, a qualunque titolo e livello, le norme del diritto pubblico è chiamato a crearle, che potrà trovarvi i necessari strumenti e parametri per valutare il balance tra le innumerevoli variabili di cui tenere conto nella composizione di interessi e aspirazioni eterogenee e, a prima vista, irriducibili ad unità. (Marco Dugato)

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Pubblicata in Giornale di diritto amministrativo, n. 7/2009