La battaglia tra Stati Uniti e Cina per l’esportazione dei software per la produzione dei chip

I tempi in cui i chip dei computer venivano realizzati a mano sono passati da tempo. Essi contenevano infatti migliaia di transistori negli anni ’70, quando oggi ne posseggono più di cento miliardi, ed è dunque impossibile crearli manualmente. Ed è qui che entra in gioco il software EDA, una categoria di strumenti elettronici che coadiuvano gli ingegneri elettronici nello sviluppo di chip sempre più complessi. Tale software rappresenta oggi l’ultima battaglia tra Cina e Stati Uniti nel campo del commercio tecnologico. 

 

Lo scorso 12 agosto, infatti, gli Stati Uniti hanno annunciato un controllo multilaterale sull’esportazione di alcuni strumenti EDA, bloccando la Cina ed essenzialmente ogni altro Paese non tradizionalmente alleato USA dall’accedervi, in mancanza di licenze specificamente accordate. 

Il software EDA costituisce una parte piccola ma potente della catena di distribuzione dei semiconduttori, ed è essenzialmente controllata da tre compagnie dell’ovest statunitense, rappresentando così un poderoso punto a favore per gli Stati Uniti, ma perché la Cina non sviluppa un proprio software alternativo? 

L’industria EDA è detenuta da tre principali compagnie statunitensi – nella specie Cadence, Synopsys e Mentor Graphics (acquisita dalla compagnia tedesca Siemens nel 2017) – che controllano circa il 70% del mercato globale EDA, e ciò rende molto semplice per il Governo USA restringere l’accesso della Cina. Inoltre, gli Stati Uniti si coordineranno con altri 41 Paesi – inclusa la Germania – per implementare queste restrizioni. 

Gli strumenti oggetto di restrizione sono quelli che possono essere utilizzati per l’architettura GAAFET, il più avanzato circuito ad oggi, fondamentale per realizzare i chip più all’avanguardia ed altri più sofisticati in futuro. Gli USA stanno cercando di identificare i software EDA preferibili nella realizzazione di siffatta struttura, per aggiungerli alla lista di quelli oggetto di restrizioni, come ad esempio il gigante cinese Huawei sin dal 2019. 

Nel breve termine, la Cina non sarà gravemente colpita, poiché le fabbriche cinesi non sono abbastanza avanzate nella realizzazione nella realizzazione di chip talmente all’avanguardia, da necessitare della struttura GAAFET; ma il blocco fa sì che le compagnie cinesi non saranno in grado di accedere alle strumentazioni più avanzate, circostanza che le farà probabilmente rimanere indietro man mano che passa il tempo. Tuttavia, gli strumenti EDA sono distribuiti online, e dunque potrebbero essere acquisiti illegalmente: ciò rende difficile prevedere la misura in cui le restrizioni USA saranno efficaci. 

La Cina sta tuttavia pian piano realizzando la necessità di sviluppare alternative domestiche: infatti, nel proprio ultimo piano quinquennale – il più rilevante progetto economico del Paese – l’EDA è stata individuata come la tecnologia più innovativa nell’industria dei semiconduttori, dove il Paese deve compiere passi in avanti. Ciò vuol dire che saranno stanziate più risorse governative in questo settore, come ad esempio l’aver investito nella compagnia EDA cinese Huada Empyrean già nel 2018. Questa società attualmente primeggia nell’industria domestica EDA, ma ammonta soltanto al 6% del relativo mercato; inoltre, i suoi prodotti possono rimpiazzare solo una minima parte dell’offerta americana. Ci sono tuttavia molte startup emergenti per colmare il vuoto, la maggior parte guidate da vecchi impiegati di Cadence o Synopsys le quali, nel lungo termine, se uniranno le forze, potrebbero rappresentare un’alternativa molto valida a Huada Empyrean. Purtroppo, per molto tempo la Cina non si è avveduta del fatto che i software EDA siano il vero punto nodale della relativa industria, e adesso ci vorranno svariati anni e diversi miliardi di dollari d’investimenti per compiere significativi avanzamenti nel campo della ricerca, ma anche se ora le compagnie cinesi vogliono recuperare, ci vorrà molto tempo prima che facciano un buon progresso. Inoltre, le compagnie cinesi hanno spesso peccato nell’attrarre molti dei pochi ingegneri specializzati nella realizzazione di strumenti EDA. 

L’ultimo controllo sull’esportazione EDA è indirizzato ad una sezione molto specializzata ed avanzata dell’industria: questo software di alta gamma non è ancora largamente utilizzato dalle compagnie cinesi, così che l’impatto commerciale immediato delle restrizioni sui fornitori statunitensi è limitato. Ma i controlli sulle esportazioni non sono generalmente ben visti dalle compagnie che realizzano i chip, e così politiche del genere possono ridurre la domanda di prodotti americani, e di conseguenza il loro guadagno. E ciò è vero non soltanto per le compagnie EDA, ma anche per le fabbriche, le società IP, i produttori delle attrezzature e chiunque altro nella catena di fornitura.  

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