Il deputato “curioso”: da dove provengono i soldi di quello storno?

Eugenio Scalfari (Civitavecchia, 1924 – Roma, 2022) fu giornalista, ideatore e direttore di giornali inportati, scrittore apprezzato e anche, per una legislatura (1968-1972), battagliero deputato nel Partito socialista. In questo articolo dà conto della sua esperienza alla Camera: una spesa imprevista infilata all’ultimo momento in un disegno di legge, un sottosegretario che ne ignora origine e provenienza, un deputato che si accanisce a voler sapere. Un quadretto non privo di ironia su un episodio minore tra i tanti che avvengono ancora oggi a Montecitorio.

Arriva in commissione un disegno di legge proposto dal governo. Quel disegno di legge comporta una spesa. Per far la spesa ci vuole una nuova entrata e il governo informa la commissione che la nuova entrata c’è: è stata stornata una somma da un altro capitolo di bilancio o da un fondo di accantonamento o sono state accertate maggiori entrate fiscali. Il deputato s’incuriosisce. Vuol sapere quanto è stato utilizzato fino a quel momento su quel dato titolo di spesa su cui si effettua lo storno. Il sottosegretario competente (se c’è) dice che in quel momento non lo sa; s’informerà dagli uffici e riferirà al più presto. Il deputato insiste, dice che  se non avrà le informazioni richieste, voterà contro la proposta governativa. Il rappresentante del governo si agita: “Lei vuole bloccare tutto per una sciocchezza. Se ne assuma la responsabilità”. Il deputato comincia a esitare, la proposta di spesa riguarda quasi sempre un sussidio, una pensione, un indennizzo, un credito agricolo, un’opera pubblica. Chi si sente di mettere un veto solo perché il governo non ti dà, questa sera, lo stato effettivo della gestione di quel capitolo del bilancio? Si può votare contro se si appartiene a un partito che sta all’opposizione per grandi ragioni di principio. Ma per una discussione su un capitolo di spesa? Andiamo. E quand’anche, si vota contro da soli.

Eugenio Scalfari, Processo all’onorevole, in “L’Espresso”, 9 febbraio 1969.