
La Rete Diritti Umani Digitali nasce per affrontare le sfide della digitalizzazione e proteggere i diritti fondamentali nell’era tecnologica. In un contesto di crescente impatto delle nuove tecnologie, la Rete si impegna a garantire che l’evoluzione digitale non comprometta l’identità personale, la libertà di espressione e l’accesso equo alle risorse digitali, verso un ambiente digitale sano ed inclusivo. Con il coinvolgimento di istituzioni e cittadini, l’obiettivo è promuovere una consapevolezza per un futuro digitale che rispetti i diritti umani, affrontando i rischi come la sorveglianza di massa e l’uso indiscriminato dei dati.
Negli ultimi anni, l’innovazione tecnologica ha ridefinito in modo radicale le nostre abitudini quotidiane, influenzando il modo in cui viviamo, lavoriamo e comunichiamo. Tuttavia, questa rivoluzione digitale porta con sé sfide rilevanti, come la sorveglianza di massa, l’uso indiscriminato dei dati personali e le decisioni algoritmiche che incidono sui diritti dei cittadini senza che sia possibile comprenderne le modalità. Di fronte a queste sfide, diventa essenziale garantire la tutela dei diritti fondamentali e soprattutto della sicurezza digitale attraverso: il rafforzamento dello Stato di diritto, della democrazia, dell’inclusione, dell’accessibilità e dell’uguaglianza.
Per affrontare questi problemi, sei differenti organizzazioni della società civile italiane, Hermes Center, Amnesty International Italia, The Good Lobby Italia, Privacy Network, Period Think Tank e StraLi for Strategic Litigation, hanno deciso di collaborare dando vita alla Rete Diritti Umani Digitali, un’alleanza che si propone di promuovere la conoscenza e la consapevolezza sugli effetti dell’innovazione tecnologica, e in particolare dell’intelligenza artificiale, affinché questa non comprometta i diritti umani nell’ambito digitale.
L’iniziativa è stata presentata il 6 ottobre 2024 al Festival del Digitale Popolare di Torino e rappresenta un passo fondamentale per la tutela dei tre pilastri fondamentali della Rete: la privacy e protezione dei dati personali, la trasparenza e buon governo nell’era digitale e la giustizia e regolamentazione delle tecnologie emergenti.
In particolare, Privacy Network e Hermes Center promuovono la tutela della privacy online, contrastando la sorveglianza di massa e garantendo strumenti di anonimato e sicurezza digitale. The Good Lobby Italia e Period Think Tank lavorano per una governance delle tecnologie più inclusiva e accessibile, garantendo che il digitale sia uno strumento di democrazia e non di esclusione. StraLi for Strategic Litigation porta avanti cause legali strategiche per migliorare la tutela giuridica dei cittadini di fronte agli abusi tecnologici, mentre Amnesty International Italia monitora le minacce digitali alla libertà d’espressione e alla privacy, integrando la difesa dei diritti umani nel dibattito sulle nuove tecnologie. Queste organizzazioni, ciascuna con il proprio ambito di intervento, contribuiscono a un ecosistema di tutela dei diritti nell’era digitale, unendo competenze e azioni concrete per garantire che l’innovazione tecnologica sia al servizio della democrazia, dell’inclusione e della giustizia.
La nascita della Rete Diritti Umani Digitali si inserisce in questo contesto ed ha l’obiettivo di assicurare che l’evoluzione tecnologica rispetti i diritti umani, ponendo particolare attenzione alla definizione di due aspetti fondamentali: in primis la tutela dei diritti digitali, sensibilizzando i cittadini e le istituzioni sulle opportunità e sui rischi connessi alla digitalizzazione, attraverso la promozione di leggi e regolamenti che proteggano la libertà individuale online; e in secundis l’intelligenza artificiale e una governance etica, proponendo la creazione di un’Autorità di vigilanza indipendente sull’intelligenza artificiale, che supervisioni lo sviluppo e l’uso dell’IA in Italia, in linea con il Regolamento europeo sull’IA (AI Act) (regolamento (UE) 2024/1689). Difatti, tale Autorità avrà il compito di assicurarsi che gli algoritmi non compromettano i diritti delle persone, in particolare quando inseriti nel processo di decisioni amministrative automatizzate, tenendo conto della difficoltà di comprensione intrinseca all’intelligenza artificiale.
Come anche è stato chiarito nel ‘Manifesto’ della Rete*, la coalizione intende, attraverso il dialogo con le istituzioni, contribuire alla creazione di normative idonee che promuovano e tutelino i diritti fondamentali, con l’obiettivo che, tramite la diffusione di tali norme, si aumenti la consapevolezza sui rischi che le nuove tecnologie possono comportare per i diritti umani, contribuendo così ad attenuarli. Pertanto, la Rete Diritti Umani Digitali non è una semplice iniziativa di sensibilizzazione, ma un progetto concreto con un approccio multidisciplinare e pragmatico, in quanto unisce competenze diverse come diritto, tecnologia, attivismo e analisi delle politiche pubbliche, utilizzando strumenti efficaci come azioni legali strategiche e campagne di sensibilizzazione mirate a indirizzare le decisioni pubbliche verso una maggiore tutela dei diritti.
Inoltre, la creazione della Rete si inserisce in un contesto più ampio, allineandosi all’approccio dell’Unione Europea alla trasformazione digitale. In particolare, a gennaio 2022, il Consiglio dell’UE, il Parlamento Europeo e la Commissione Europea hanno firmato la Dichiarazione sui Diritti e Principi Digitali, un documento che promuove il rispetto dei valori democratici e dei diritti fondamentali nel contesto digitale. Pertanto, la Rete si impegna a implementare i principi contenuti nella Dichiarazione, così da poter incidere concretamente sulle politiche nazionali ed europee in materia, contribuendo a rafforzare il quadro normativo.
Le sfide legate alla tutela dei diritti digitali sono in costante evoluzione, e richiedono un approccio dinamico e multidisciplinare. La Rete Diritti Umani Digitali rappresenta un’iniziativa fondamentale in questo contesto, ma il raggiungimento di un ecosistema tecnologico etico e trasparente richiede l’impegno collettivo di istituzioni e della società civile. Il coinvolgimento attivo dei cittadini, attraverso l’informazione, il sostegno alle organizzazioni della Rete e la partecipazione al dibattito pubblico, è essenziale per rafforzare la protezione dei diritti digitali. La difesa di questi diritti non è una prerogativa esclusiva di esperti e attivisti, bensì una responsabilità condivisa da chiunque interagisca con il mondo digitale. Pertanto, la Rete Diritti Umani Digitali si impegna a promuovere un futuro digitale fondato sui principi di equità, giustizia e libertà per tutti, in quanto solo attraverso un approccio etico e regolamentato all’innovazione tecnologica è possibile assicurare che il progresso digitale sia realmente al servizio della società.
Osservatorio sullo Stato Digitale by Irpa is licensed under CC BY-NC-ND 4.0