Palmiro Togliatti 1947: l’alternativa di una magistratura popolare ed espressa dal popolo.

Nella seduta della Assemblea costituente dell’11 marzo 1947 fu discusso il “Progetto di Costituzione” messo a punto dalla Commissione dei 75 presieduta da Meuccio Ruini. Palmiro Togliatti, segretario e leader indiscusso del Pci, tenne nella discussione generale un ampio e importante discorso, nel quale toccò tutti i punti del “Progetto”. Qui di seguito il passaggio sulla magistratura, ispirato a un’idea di magistratura popolare che non ebbe poi riscontro nelle deliberazioni finali dell’Assemblea.

Riguardo alla Magistratura, nella Commissione a stento siamo riusciti a far prevalere l’affermazione del ritorno alla giuria, e qui ho sentito un collega protestare dicendo che questa è cosa che riguarda gli avvocati penalisti. No, questa è una questione che riguarda tutti i cittadini. Il principio per cui, quando ai cittadini voi togliete dieci o venti o più anni della sua esistenza, o quando lo mandate a giudizio e lo condannate per il delitto politico, egli ha diritto al giudizio dei suoi pari, è una delle grandi conquiste della democrazia. Qui siamo senza dubbio in presenza di una di quelle tracce di spirito giuridico reazionario che non siamo ancora riusciti a cancellare. La mia opinione è che nell’ordinamento della Magistratura avremmo dovuto affermare in modo energico la tendenza all’elettività dei magistrati, il che avrebbe fatto fare un grande passo avanti per togliere il magistrato dalla situazione penosa in cui oggi si trova, di essere un sovrano senza corona e senza autorità. Soltanto quando sarà stabilito un contatto diretto tra il popolo, depositario della sovranità, e il magistrato, questi potrà sentirsi partecipe di un potere effettivo, e quindi godere della fiducia completa del popolo nella società democratica.

Togliatti, discorsi parlamentari, Roma, Camera dei deputati, I, p.67, Assemblea Costituente, seduta dell’11 marzo 1947, “Sul progetto di Costituzione”.