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Quando si esaminano norme vi sono profili tecnici che possono sfuggire a non giuristi, soprattutto nel caso della riorganizzazione di un ministero: alla specificità del settore – in questo caso il patrimonio culturale – si aggiungono regole e principii che valgono per tutta l’amministrazione dello Stato e che possono non essere noti ad archeologi o a storici dell’arte.
Per esempio, non è un regolamento di organizzazione che può mutare le dotazioni organiche o i fabbisogni, che sono decisi altrove.
A volte, basta solo buon senso …
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