Quell’intersezione tra pubblico e privato

Ai privati è tutto consentito, salvo quello che la legge espressamente vieta. Allo Stato è tutto vietato, salvo quello che la legge espressamente consente.

Questo “dictum” non è più vero da tempo, perché vi sono numerose attività private “funzionalizzate”, nel senso che sono minutamente regolate dal diritto. Ma il progresso dell’intervento statale non era arrivato, fino a qualche decennio fa, al cuore stesso dell’impresa privata, alle società “aperte”, cioè quotate in borsa, che dal 1974 sono sottoposte a una crescente regolazione, tanto da farle divenire “enti di interesse pubblico” (come le definisce una legge del 2010).

Continua a leggere la recensione di Sabino Cassese a sei volumi dedicati al diritto delle società quotate in borsa, pubblicata sul Sole 24 Ore dello scorso 20 ottobre.