Non si decide più in Consiglio, ma nei partiti

Gli atti normativi dovrebbero esser approvati dal Consiglio dei ministri, cioè dal collegio.

Ma oramai il collegio dei ministri è divenuto un organo di ratifica di decisioni prese altrove.

Quindi non è grave solo il “salvo intese”, che vuol dire che non c’è accordo, che si raggiungerà successivamente, in negoziati tra le forze politiche, ma è grave anche che nel Consiglio dei ministri non vengano veramente discussi i testi normativi, che sono preparati altrove, negli incontri tra rappresentanti dei partiti.

Continua a leggere l’intervista a Sabino Cassese pubblicata sul quotidiano il Messaggero dello scorso 8 luglio.