Le libertà non sono un optional, nemmeno per la democrazia

La legge approvata dal Parlamento ungherese (137 voti a favore, 53 contrari) introduce, in via permanente, due nuovi articoli del codice penale, diretti a prevedere pesanti sanzioni (da 3 a 5 e da 3 a 8 anni di carcere) per chi diffonde notizie false oppure tali da ostacolare la difesa dalla pandemia, e per chi ostruisce l’applicazione di misure eccezionali.

Si coglie l’occasione dello stato di emergenza per prevedere stabilmente due reati a maglie molto larghe, uno dei quali inciderà sulla libertà di manifestazione del pensiero.

Continua a leggere l’intervista a Sabino Cassese dedicata al “caso ungherese” pubblicata sul quotidiano il Foglio dello scorso 7 aprile.