Si moltiplicano i segni di insofferenza nei confronti delle democrazie liberali.
Ad esempio, il ministro dell’Interno italiano, negli ultimi giorni, ha dichiarato che l’elezione a presidente del Parlamento europeo di un rappresentante del Partito democratico non è rispettosa del voto degli italiani e degli europei e che quella italiana non è la giustizia che serve al Paese.
Egli, insomma, vorrebbe contare di più nell’Unione europea, sia pure dopo aver qualificato i relativi politici “leaderini” e dopo aver disertato quasi tutte le riunioni degli organi europei alle quali doveva partecipare.
I nemici della democrazia liberale dovrebbero fare un rapido ripasso delle regole degli ordinamenti moderni …
Continua a leggere l’intervento di Sabino Cassese sul Corriere della Sera del 9 luglio