Fascicolo n. 4 - 2014 ottobre / dicembre

Simposi


A proposito di «The law of global governance» di Eyal Benvenisti

Sabino Cassese ("Diritto globale o «polity» globale?"), Barbara Marchetti ("I possibili ostacoli a una disciplina unitaria della «governance» globale"), Stefano Battini ("Taking outsiders’ interests into account: il diritto amministrativo e la costituzione globale dell’interdipendenza") e Lorenzo Casini ("Einbahnstraße? L’«immagine» giuridica della globalizzazione") commentano il libro di Eyal Benvenisti su «The Law of Global Governance». Gli autori esaminano gli aspetti più rilevanti tra quelli messi in luce da questo importante volume: l’emergere di un diritto amministrativo globale e i suoi caratteri, il ruolo degli Stati, la distinzione tra pubblico e privato a livello internazionale, lo sviluppo di procedure globale e i diversi tipi di istituzioni ultrastatali.

Articoli


Pieni poteri e legislazione di guerra

Il testo è incentrato sull’intera legislazione di guerra prendendo inizio dalla legge che conferì al Governo il potere legislativo: la legge 22 maggio 1915, n.671. Soffermandosi sulla legislazione italiana durante la Prima Guerra Mondiale, il testo analizza i fini e i concetti che informarono la produzione normativa del Governo in ciascun settore toccato dalla composita legislazione di guerra: organizzazione amministrativa, economia e mobilitazione industriale, controllo del «fronte interno» e diritto penale, sistema assistenziale e diritto privato. Il testo è basato su due importanti temi di ricerca: il primo è il tema sia storico sia giuridico del rapporto governo-Parlamento e il secondo è il processo legislativo che consistette nell’estensione della competenza statale ad ambiti tradizionalmente propri dei rapporti fra privati, come l’organizzazione della produzione industriale privata e il sistema previdenziale. In questo senso, il testo è un contributo alla comprensione di un periodo importante nella storia italiana sia istituzionale sia giuridica.

Lo stato debitore

L’articolo si sviluppa su un duplice piano. Un primo volto a delineare il regime speciale e derogatorio, rispetto al diritto privato, dell’adempimento delle obbligazioni pecuniarie della pubblica amministrazione: ormai un micro-settore normativo, talora privo di coerenza e logica interna, al punto da creare notevole incertezza in ordine all’esatto adempimento di tali obbligazioni e, quindi, ai flussi di liquidità a disposizione delle imprese. Il secondo piano d’analisi getta invece luce sul riflesso regolatorio del pagamento dei debiti statali, quale emerge dalla più recente legislazione, dove l’adempimento risulta strumentale ad obiettivi di tipo economico-generale, a cominciare dalla ripresa economica. In tale prospettiva, la disciplina sul pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, in quanto in grado di indirizzare flussi finanziari verso determinate categorie di imprese, a discapito di altre, può, altresì, produrre effetti di incentivazione/disincentivazione. E, tuttavia, si tratta di effetti preterintenzionali, al di fuori di ogni razionale programmazione economica, che derivano da una inefficienza del sistema - gli inadempimenti dello Stato cattivo pagatore -, e non da un consapevole e ponderato disegno.

Corti costituzionali e legislazione elettorale: una comparazione italo-tedesca

Il contributo si sofferma sui più recenti sviluppi della giurisprudenza delle Corti costituzionali italiana e tedesca in materia di sistemi elettorali. Esso prende in esame, in primo luogo, affinità e differenze fra gli ordinamenti costituzionali italiano e tedesco in materia di sistemi elettorali e diritto al voto. Fino a poco tempo fa, le divergenze più importanti sembravano riguardare l’interpretazione del principio dell’eguaglianza del voto e la possibilità di sottoporre le leggi elettorali allo scrutinio di legittimità costituzionale. In anni recenti ambedue le Corti hanno mostrato una propensione maggiore rispetto al passato a rilevare l’illegittimità costituzionale delle leggi elettorali, con un atteggiamento regolatorio nei confronti del sistema politico-partitico L’analisi comparatistica rivela inoltre la circolazione delle argomentazioni e il prestigio di quelle adoperate dalla Corte costituzionale tedesca.

Note


The Law of the Constitution di A.V. Dicey: geologia e geografia di un classico del costituzionalismo

Articolo recensione dell’ultima ri-edizione del libro di A.V. Dicey, The Law of the Constitution. L’autrice evidenzia le specificità di questa ri-edizione. Inoltre, mostra in che modo Dicey è stato studiato e accolto dalla scienza giuridica italiana e identifica due principali «valori» nella sua opera: il valore dell’educazione e quello della comparazione giuridica.

Rassegne


Impiego di farmaci off-label e razionalizzazione della spesa

Il contributo si propone di analizzare uno strumento ancora implementabile per la razionalizzazione della spesa farmaceutica: l’impiego di farmaci off-label. Si tratta della possibilità di utilizzare un medicinale per indicazioni terapeutiche non previste all’interno dell’autorizzazione all’immissione in commercio del medesimo (A.I.C.). L’analisi si basa, principalmente, sulla ricostruzione del quadro normativo di riferimento in materia, sui suoi pregi e sui suoi difetti, al fine di proporne, poi, eventuali modifiche ed integrazioni. Un focus particolare è dedicato al caso Avastin®-Lucentis®, che negli ultimi anni ha evidenziato tutti i limiti della detta normativa interna, conducendo infine, da un lato, all’adozione del recente d.l. n. 36/2014 (convertito dalla l. n. 79/2014) e, dall’altro, alla pronuncia della Corte Costituzionale n. 151/2014, cui è dedicata un’approfondita analisi finale. L’interpretazione di «valida alternativa terapeutica » come limite al rimborso pubblico di farmaci off-label, la rivisitazione dell’istituto dell’A.I.C. anche rispetto al diritto ed alla giurisprudenza comunitari, l’opportunità di disciplinare le azioni della P.A. in caso d’inerzia delle imprese a registrare farmaci la cui possibilità di utilizzo sia d’interesse pubblico, sono solo alcune delle questioni trattate.

Rivista bibliografica


Recensioni
Antonio Maccanico, Con Pertini al Quirinale. Diari 1978-1985, a cura di Paolo Soddu, prefazione di Eugenio Scalfari, Bologna, il Mulino, 2014 (recensioni di Sabino Cassese e di Guido Melis)
David Feldam (ed. by), Law in Politics, Politics in Law, Oxford and Portland, Hart, 2013 (recensione di Nicola Lupo)
Maurice Adams, Federico Fabbrini and Pierre Larouche (eds.), The Constitutionalization of European Budgetary Constraints, Oxford, Hart, 2014 (recensione di Rita Perez)
Gaetano Azzariti, Il costituzionalismo moderno può sopravvivere?, Bari, Laterza, 2013 (recensione di Raffaele Bifulco)
J&uauml;rgen Bast, Aufenthaltsrecht und Migrationssteuerung, T&uauml;bingen, Mohr Siebeck, 2011 (recensione di Francesco Giovanni Albisinni)
Thomas Coendet, Rechtsvergleichende Argumentation. Phänomenologie der Veranderung im rechtlichen Diskurs, T&uauml;bingen, Mohr Siebeck, 2012 (recensione di Stelio Mabgiameli)
Enrico Carloni, L’amministrazione aperta. Regole strumenti limiti dell’open government, Orizzonti di diritto pubblico, n. 6, Maggioli, Rimini, 2014 (recensione di Aldo Sandulli)
Federico Carli (a cura di), La figura e l’opera di Guido Carli, VI.2, Testimonianze, Torino, Bollati Boringhieri, 2014 (recensione di Sabino Cassese)
 
Note bibliografiche
A cura di  Stefano Battini, Bruno Carotti, Elisa D’Alterio, Maurizia De Bellis, Luca De Lucia, Gabriele Mazzantini, Elisabetta Morlino, Guido Rivosecchi, Stelio Mangiameli, Mario Savino, Giulio Vesperini

Notizie


Il decimo Viterbo Global Administrative Law Seminar (Giuseppe Sciascia)
Un programma di razionalizzazione delle società partecipate dagli enti locali (Fabio Di Cristina)
Il nuovo programma per la misurazione e la riduzione degli oneri amministrativi (Giulio Vesperini)
Lo studio annuale del Conseil d’État: Le numérique et les droits fondamentaux (Bruno Carotti)
Un convegno sulla dirigenza degli organi costituzionali (Umberto G. Zingales)
Un seminario sui codici di condotta dei parlamentari (Bernardo Giorgio Mattarella)
Il Rapporto 2013 sullo stato del sistema universitario e della ricerca (Elisa D’Alterio)